La Guerra tra Russia ed Ucraina entra, con prepotenza, in tutte le sfere della vita, calcio compreso, ecco cosa ha fatto Aleksej Miranchuk dopo il gol del 4-0 in Atalanta-Sampdoria
Ruslan Malinovskyi, 28 anni ed Aleksey Miranchuk, 26, condividono lo stesso spogliatoio, quello dell’Atalanta, dal 2020. Il primo è arrivato alla corte di Gasperini, un anno prima, dal Genk mentre il secondo è approdato in neroazzurro dalla Lokomotiv Mosca.
Ma Malinovskyi e Miranchuk non hanno in comune solo lo spogliatoio hanno in comune, purtroppo il dramma delle Guerra tra Russia ed Ucraina. “Nel nostro spogliatoio i due popoli coinvolti in guerra – rivela commosso dal proprio profilo Instagram il Campione d’Europa 2021 Matteo Pessina – hanno i volti di Ruslan e Aleksey“.
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Due compagni di squadra, due amici fuori dal campo, divisi, loro malgrado, dalle più assurda delle vicende umane, la guerra.
Guerra per la quale sono stati costretti a prendere posizione pubblica a dispetto della costante e difesa riservatezza. Di Malinovskyi e della esternazioni sui social abbiamo già parlato. Il centrocampista dal giorno dell’invasione si è schierato contro la guerra, supportato dalla moglie, la signora Roksana, che testimonia costantemente, dal proprio account, i drammi del conflitto in atto.
Aleksej Miranchuk segna e non esulta
Miranchuk, russo, in questi giorni ha osservato un triste e quasi religioso silenzio. Anche i suoi account social sono rimasti muti. Ha deciso di parlare con lo strumento che usa meglio, i piedi.
Ed ecco che ieri sera, quasi al termine della sfida vinta dalla Dea per 4-0 contro la Sampdoria, prende palla a centrocampo e decide di involarsi in serpentina deliziosa conclusa con un tiro secco sul secondo palo. Imparabile per Falcone.
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Per Aleksey è il secondo gol in stagione, il primo dopo l’infortunio al bicipite femorale che lo ha tenuto lontano dal campo per un mese. Un gol che dovrebbe farlo esplodere di gioia. Ed invece il trequartista russo china la testa e coperto dall’abbraccio dei compagni si commuove.
Ruslan non è tra questi, ma semplicemente perchè non convocato per un problema muscolare. Il gesto del russo è tutto per il compagno di squadra ucraino. Un gesto semplice ma sentito ed apprezzato da tutta la squadra. Del resto, racconta sempre Pessina dal suo account Instagram: “Mentre la follia della guerra metteva contro Russia e Ucraina, loro a Zingonia si sono abbracciati”.