Il mondo del calcio femminile ha raggiunto traguardo importante, Agata Centasso del Venezia esulta: la notizia è storica.
Dopo sei anni di battaglia legale, le giocatrici del passato e del presente della squadra nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo storico con il loro organo di governo, la US Soccer, sulla parità di retribuzione con i colleghi uomini. Si tratta di un traguardo importante, in un Paese dove nonostante il calcio femminile conta quanto se non di più dei loro pari uomini, ancora vi era questa incredibile discriminazione.
Dopo che la loro richiesta di parità di retribuzione è stata respinta da un giudice statunitense nel 2020, le campionesse in carica della Coppa del Mondo si sono ora assicurate un accordo a otto cifre con la US Soccer. L’accordo è uno dei più grandi nella storia del calcio negli Stati Uniti: si parla di 24 milioni di dollari, per la gran parte una cifra che corrisponde agli arretrati che le giocatrici avrebbero dovuto prendere negli anni.
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Le calciatrici USA hanno anche ricevuto una promessa di pareggiare i bonus e i premi in denaro messi ora in linea con i loro colleghi maschi. L’accordo siglato nelle scorse ore ha coinvolto le stelle della Coppa del Mondo Alex Morgan, Megan Rapinoe e Carli Lloyd, recentemente ritiratesi dal mondo del calcio. Istituito anche un fondo pensione di 2 milioni di dollari per supportare le giocatrici che si ritirano.
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Cifre davvero importanti e che ovviamente in Italia in questo momento non sono a quanto pare nemmeno immaginabili. Di “vittoria importante” che riguarda “le nuove generazioni” e di una “giornata fantastica” ha parlato Megan Rapinoe, tra coloro che avevano intentato una class action contro la Federcalcio statunitense. Anche Joe Biden, presidente USA, ha esultato, sottolineando che questa vittoria nel calcio potrebbe essere da apripista per la parità salariale nelle fabbriche. In Italia, a commentare ci pensa Agata Centasso, la seguitissima giocatrice del Venezia femminile, la quale su Twitter ha commentato con un “oh yeah”.