Matteo Berrettini, numero sette del ranking Atp, è il tennista italiano destinato a rinverdire i fasti delle imprese di Adriano Panatta. Ecco un gustoso aneddoto legato alla sua prima vittoria in un torneo dello Slam
Matteo Berrettini, romano, 25 anni lo scorso 12 aprile è, con l’altoatesino Jannick Sinner, la certezza del tennis italiano. Una certezza che sta portando il tennis azzurro li dove solo i mitici cavalieri Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Paolo Pietrangeli e Bernardo Bertolucci erano arrivati.
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Sono i numeri che parlano. Berrettini ad oggi è al settimo posto del ranking mondiale della ATP mentre Sinner è decimo. Per non parlare delle imprese, dalla finale di Wimbledon alla semifinale degli Australian Open per il tennista romano, ai quarti di finale, sempre nella terra dei canguri, per Sinner.
Un ruolino di marcia che fa ben sperare di portare in Italia, per il 2022, almeno un titolo del Grande Slam, titolo che manca dal 1976 quando Adriano Panatta trionfò al Roland Garros
Matteo Berrettini e l’aneddoto sul Roland Garros 2018
E proprio al Roland Garros è legato un gustosissimo aneddoto che Matteo Berrettini ha raccontato in una recentissima intervista al settimanale Oggi.
L’aneddoto risale alla Primavera del 2018 quando il 22enne Matteo Berrettini partecipa, come sostituto del tennista belga Steve Darcis, al tabellone principale del torneo di Parigi. Il tennista romano si presenta quasi come un agnello sacrificale al primo incontro, quello contro il tedesco Oscar Otte.
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Ma clamorosamente vince, 3-6; 7-5; 6-2; 6-1 il parziale. E’ il 27 maggio 2018 pochi lo sanno ma quel giorno sulla terra rossa del Roland Garros è nata una stella. Il 31 maggio Berrettini concede il bis battendo 6-2; 3-6: 6-4; 6-3 il lettone Ernest Gulbis.
La corsa di Berrettini si ferma al terzo turno contro l’austriaco Thiem che lo batte 3-6; 7-6; 3-6; 2-6. Per la cronaca l’edizione 2018 del Roland Garros se la aggiudica Rafael Nadal che in finale batte proprio Thiem.
Al termine del torneo Matteo Berrettini riceve un assegno di 100.000 euro, tanto vale la sua partecipazione ed il superamento di ben tre turni. “Quasi mi vergoganai” rivela al settimanale spiegando che la sua famiglia gli ha trasmesso con nettezza il valore dei soldi, del lavoro e del sacrificio.
“Ho Guadagnato in pochi giorni e con una racchetta – sottolinea il tennista italiano – quanto una persona non guadagna in una vita”