Il Verona in chiusura dei match ha gettato via molte opportunità, tanti i punti lasciati durante il campionato: cosa non va
A dodici giornate alla fine del campionato l’Hellas Verona fa i conti con una classifica più che comoda. L’ultima posizione che fa retrocedere, il terzultimo posto occupato dal Cagliari con 22 punti, è sotto di 15 lunghezze. I gialloblù hanno infatti totalizzato in 26 giornate di campionato 37 punti, una media di 1,4 punti a partita.
Numeri ottimi per chi ha come obiettivo la permanenza nel massimo campionato ma ora, al nono posto, a 6 punti dal sesto che significa Europa, si puà pensare anche più in grande. Forse la Conference League è un obiettivo troppo grande almeno quest’anno, ma non impossibile.
Della stessa opinione è l’ex attaccante Pippo Maniero che da calciatore ha vestito anche la maglia del Venezia, avversaria degli scaligeri domenica al Bentegodi. In un’intervista al Corriere del Veneto ha dichiarato proprio che per il Verona l’obiettivo non è escluso anche se le possibilità certamente non sono altissime.
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A pensare che se l’Hellas avesse avuto un atteggiamento più attento dell’ultimo quarto d’ora, forse oggi si parlerebbe di maggiori possibilità per l’Europa. Sono tanti infatti i punti persi nei minuti finali delle partite e ben 16 i gol subiti dal 75′ in poi.
Gol fatti nelle ultime battute delle partite, solo nel girone d’andata, da nove squadre. Un gol è stato realizzato dal Sassulo, la Juventus, il Bologna e la Salerninata; due reti dalle milanesi e dalla Sampdoria, ben tre dal Genoa.
Al ritorno a segnare verso la fine è stato lo Spezia e sabato scorso la Roma ha raggiunto il pari con la rete di ccc. Un’abitudine che forse non metteranno in discussione l’obiettivo primario ma che nelle restanti dodici partite può diventare pericolosa. Sarebbe soprattutto un peccato buttare via punti importanti.
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All’Olimpico, ad esempio, la squadra di Tudor ha giocato di gran lunga meglio dei capitolini e fino al 70′ ha di certo meritato la vittoria ma è uscita dal campo con un solo punto.