Torna in libertà dopo due anni Itzhak Asefa, calciatore della Serie A e della nazionale israeliana scarcerato: le accuse nei suoi confronti.
Un calciatore israeliano è stato rilasciato nelle scorse ore dal carcere dopo aver scontato due anni di una condanna a tre anni per la morte in un incidente di un ragazzo nel 2018. L’incidente provocò la morte di un adolescente che stava guidando su una bici elettrica con un amico. Il calciatore arrestato e scarcerato nelle scorse ore, sebbene in regime di libertà condizionata, è Yitzhak Asefa.
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Classe 1998, il centrocampista – prima del suo arresto – veniva considerato uno dei calciatori più promettenti di Israele: aveva infatti già collezionato una quarantina di presenze nella Serie A israeliana con la squadra di F.C. Ashdod ed era stato nel giro delle nazionali giovanili del Paese, collezionando tra Under 17, Under 19 e Under 21 qualcosa come 14 presenze e un gol. Il 30 gennaio 2020 il tribunale distrettuale ha condannato Asefa a 4 anni e mezzo di reclusione, condanna poi ridotta a tre anni in Appello, dopo averlo ritenuto colpevole di aver lasciato la scena di un incidente senza fermarsi ad assistere la vittima ferita.
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In realtà, non è mai stato condannato per omicidio stradale, perché sarebbe stata la vittima, Ari Nesher, figlio del noto produttore cinematografico israeliano Avi Nesher, a provocare l’incidente che ne ha causato la morte. Infatti, erano in due sulla bicicletta elettrica al momento dello schianto: questo non è ritenuto legale in Israele. Inoltre nessuno dei due ragazzi indossava il casco. Asefa è nato in Etiopia da una famiglia ebrea. All’età di 8 anni, la sua famiglia emigrò in Israele. Negli anni è diventato uno dei maggiori talenti calcistici del Paese, fino al suo arresto a soli 20 anni.
Il calciatore ha nascosto il suo coinvolgimento nella collisione riparando i danni all’auto e mentendo alla polizia. Asefa è stato ora rilasciato per buona condotta, ed è stato elogiato il “comportamento positivo” del calciatore, che avrebbe dimostrato “responsabilità, maturità e impegno per un futuro come membro della società rispettoso della legge”. Lasciando la prigione di Hermon, Asefa è stato abbracciato dalla sua famiglia e dai suoi amici. La sua scarcerazione ha provocato l’indignazione della famiglia della vittima.