Vanessa Incontrada posa senza veli sulla copertina del nuovo numero di Vanity Fair: una risposta chiara agli haters e ai cyber bulli
Vanessa Incontrada posa senza veli nel nuovo numero di ‘Vanity Fair‘ in edicola da mercoledì 30 settembre. Una scelta meditata ma anche molto spontanea che l’attrice e showgirl spagnola (ma per metà italiana, il padre è romano) dedica e se stessa e a chi la critica.
Perchè negli ultimi anni lei, che è stata ma è ancora icona di bellezza oltre che di intelligenza, è stata presa di mira per il suo corpo. Non più le forme toniche e affusolate di quando aveva 20 o 30 anni, ma quelle più morbide messe su dopo la gravidanza e una vita che la appaga. Fatta di tanto lavoro, non solo in tv e nelle fiction. Ma fatta anche di commenti durissimi, che fanno male e danno la forza per reagire.
Vanessa su Instagram spiega così i motivi della sua scelta. Dice che questa foto e questa copertina sono il momento più bello e vuole che il suo corpo sia un messaggio per tutti, a cominciare dalle donne. Il simbolo di una nuova bellezza che sposa canoni diversi. Chi sta bene con se stesso non può avere paura degli haters, chi chi critica a prescindere anche senza sapere nulla del personaggio e della persona che sta mettendo nel mirino.
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Quante cose si osservano quando sei in macchina, vero?! ??? Besitos ??
Vanessa Incontrada nell’intervista concessa a ‘Vanity Fair’ ha anche ripercorso i momento dolorosi delle critiche, pesanti e ingiuste. a Trent’anni, nel 2008, è nato il suo primo figlio (Isal) e la maternità ha trasformato il sui corpo come avviene per molte donne. “Partirono le critiche. Critiche feroci. Critiche crudeli. Si dice sempre, che i peggiori attacchi arrivino da chi conosci. Io non la penso così: le parole che mi ferirono di più arrivarono da chi non conoscevo. Ero delusa, ferita e disorientata: ma perché essere così cattivi?”.
Non l’ha capito nemmeno oggi, ma ha anche imparato a passare sopra a tutto con una leggerezza invidiabile. ‘Nessuno mi può giudicare‘ è il messaggio che lancia dalla copertina della rivista, diventando icona anche per quelle donne che come lei devono combattere ogni giorno contro credenze insulse.