L’edizione dei 90 anni degli Internazionali d’Italia la vince Nole Djokovic. Il numero uno del tennis mondiale batte in finale la sorpresa Schwartzman. In 1 ora e 53 minuti con il risultato di 7-5 6-3 si aggiudica il 5 trofeo romano
Nole Djokovic è di nuovo campione degli Internazionali d’italia. Il numero uno del ranking mondiale con questo raggiunge il 36esimo titolo masters 1000 vinto, superando Nadal che, sorprendendo lo stesso Nole, è uscito in semifinale contro Schwartzerman.
Proprio Schwartzerman, il piccolo tennista argentino alto appena 1,70 m, è riuscito a sfruttare la chanche di questa strana edizione del torneo per giocarsi al meglio tutte le sue carte, per arrivare in finale. Non ostante sia partito da netto sfavorito per la vittoria in finale contro Djokovic, i primi game del match lo hanno visto molto più centrato del serbo, e subito in testa infliggendo subito due brake e portandosi sul 3-0.
Poi una leggera pioggia arriva sui campi del foro italico e sembrano risvegliare il campione, fino a quel momento confuso,falloso e nervoso. Da quel momento il serbo cambia marcia e gradualmente ma inesorabilmente il suo livello di tennis, riprendendo lo svantaggio e riuscendo a vincere il primo set 7-5.
Purtroppo per Schwartzer, Nole nel secondo set, ormai entrato in modalità numero 1 che lascia veramente poche speranze al volenteroso e generoso tennista argentino, vince e convince, riuscendo a superare di nuovo un inizio set difficile, e chiudere il match i 1 ora e 53 minuti con il risultato di 7-5 6-3 .
I pochi spettatori autorizzati ad assistere al match sono rimasti sotto la pioggia per celebrare la vittoria e vedere Djokovic alzare al cielo di Roma il trofeo degli Internazionali che aggiungerà alla sua bacheca, magari a fianco degli altri quattro gia vinti a Roma.
Sotto una pioggia scrosciante ai microfoni Sky ,Nole Djokovic commenta così:”Ho vinto una partita dura, sono molto felice, non ho giocato il mio miglior tennis in questa settimana ma ho trovato il mio miglior tennis nei momenti decisivi, ho trovato un colpo buono un servizio e questo è stato sufficiente per vincere”.
Poi a riguardo del fatto che è stato il più vecchio dell’era open a vincere a Roma dice ” peccato per i giovani, non cambia molto per me l’eta, io mi sento giovane nell’anima, nella testa e nel fisico”.
Palla corta e pallonetto, schema proposto più volte da Djokovic era una tattica studiata a tavolino in parte ma, confessa il sebo, il frequente utilizzo è stato frutto della dinamica della partita: ” a riguardo forse l’ho giocato troppo, io volevo cambiare ritmo per essere imprevedibile ma ho fatto troppo specialmente nella fine del primo set inizio secondo, ma è stato più un blocco mentale”