Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora fa chiarezza sugli stadi aperti: “Non si tratta di un liberi tutti. Gli impianti vanno riaperti con criterio”
Da oggi riaprono, o almeno si fa per dire, gli stadi in Italia. Solo mille persone potranno entrare negli impianti di Serie A, a prescindere dalle rispettive capienze. Un primo passo verso quella che dovrebbe essere una parziale, vera e propria, riapertura degli stadi. Da oggi qualche “fortunato” tifoso potrà accedere ai campi, ma moltissime cose sono ancora da chiarire. E a tal proposito ci pensa il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: “Voglio chiarire che non si tratta di un liberi tutti – ha spiegato al Corriere della Sera – si tratta di una sperimentazione. La situazione epidemiologica in Europa non consente passi falsi”.
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I tifosi, sempre nel numero di mille, sono stati accolti agli Internazionali di Roma di tennis. Diverso, però, il discorso per le partite di calcio. “Mille è un numero simbolico”, ha spiegato il ministro Spadafora, che ha aggiunto che l’obiettivo è muoversi con cautela per fare le prossime mosse. “Cercheremo di aprire gli stadi anche per la Serie B e la Serie C”, ha aggiunto il ministro, che si è augurato che non ci saranno bracci di ferro da parte dei presidenti di Regione e conflitti istituzionali sulla riapertura degli stadi.
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