Serie A, l’ex Atalanta Timothy Castagne, oggi al Leicester (con cui è andato in gol al debutto) spiega il suo addio ai nerazzurri accusando duramente l’allenatore Gasperini
Partenza col botto per l’ex esterno dell’Atalanta Timothy Castagne, da pochi giorni passato al Leicester, in Premier League, e subito a segno nel debutto in campionato. Il belga ha spiegato alla Gazzetta dello Sport i motivi del suo addio a Bergamo dopo tre stagioni sicuramente positive. A sorpresa, il calciatore se la prende con l’allenatore orobico Gian Piero Gasperini: “Non c’entrano i soldi e nemmeno il rinnovo del contratto – ha spiegato Castagne dopo il suo addio alla Serie A – ha avuto un peso, invece, la situazione tenica. Ho deciso di voler andare via dopo la partita con il PSG. Gasperini mi ha provato titolare tutta la settimana, poi mi ha fatto fuori. Non me lo aspettavo, io avevo bisogno di giocare. La colpa è sua, mi ha messo continuamente in posizioni diverse in campo, non ero più contento”.
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Serie A, Atalanta: l’ex Castagne contro Gasperini
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Un feeling mai nato con l’allenatore: “E’ sicuramente un allenatore top dal punto di vista tecnico e tattico, ma a livello umano non c’era un grande rapporto con lui“. Castagne ha spiegato che non c’erano problemi particolari, ma che ha avuto difficoltà per il modo di fare del tecnico: ad esempio, non era abitudine di Gasperini motivare ai calciatori le sue decisioni tecniche, mentre il belga avrebbe gradito avwre un confronto con il proprio allenatore. Il giocatore, invece, ha avuto parole dolci per il presidente Percassi: “Periodo splendido con loro, non ho voluto rimanere in Italia perché non mi sembrava giusto indossare altre maglie. Quando sono arrivato a Bergamo non erano nessuno, con l’Atalanta sono cresciuto tanto”.
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