Sulla pista di Ostrava prova di forza per Yeman Crippa che finisce terzo nei 5000 ma batte il record italiano dei 5000 che durava dal ’90
Yeman Crippa è sempre più presente e futuro del mezzofondo italiano. La conferma sulla pista di Ostrava: terzo nei 5000, ma quello che conta è il tempo. Con 13’02.26 il trentino ha infatti battuto dopo trent’anni il record di Totò Antibo (13’05.59).
Il 23enne delle Fiamme Oro ha chiuso dietro all’ugandese Jacob Kiplimo (12’48.63) e all’etiope Selemon Barega (12’49.08), ma ha fatto una corsa da protagonista. Era già suo quello dei 10000, lo scorso anno ai Mondiali di Doha (dopo il bronzo europeo nei 10.000 a Berlino). Ma oggi l’atleta allenato da Massimo Pegoretti ha avvicinato il muro dei 13 minuti che rappresenta l’eccellenza facendo uno scatto ulteriore in avanti.
“Dopo tre anni che ci provavo è finalmente arrivato il grande risultato – ha confessato Crippa all’ufficio stampa Fidal – e spero che un mito come Antibo non ce l’abbia con me. Gli ho tolto un altro record, ma so che faceva il tifo per me e questo era l’obiettivo della mia stagione”.
Originario dell’Etiopia, adottato da una famiflia milanese che successivamente è andata a vivere in Trentino, Yeman aveva cominciato con il calcio. Ma ha capito in fretta che la cordsa era la sua vita e negli ultimi due anni è cresiuto in maniera esponenziale.
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Non solo Crippa tra gli italiani protagonisti a Ostrava. Leonardo Fabbri (Aeronautica)nel Peso è arrivato a 21,27, battuto soltanto all’oro olimpico americano Ryan Crouser con 22,43. Il 23enne fiorentino è in uno stato spettacolare di forma e il prossimo annop a Tokyo potrebbe fare sognare.
Male invece Gianmarco Tamberi che in una serata ventosa ha saltato 2,20 commettendo poi tre errori a 2,24. Meglio di lui Ahmed Abdelwahed (Fiamme Gialle) nei 1500 metri che ha migliorayo il personale con 3’39.61. Infine Isabel Mattuzzi (Fiamme Gialle) nei 5000 dodicesima in 15’55.67.