Gianluca Petrachi ha aspettato che il clamore per l’allontanamento dalla Roma scemasse e ora è pronto a raccontare la sua verità. Lo fa con una lettera aperta inviata all’Ansa descrivendo una situazine esplosiva che l’ha travolto.
Dice di aver agito solo per il bene del club ma alla fine si è trovato isolato, “abbandonato da una proprietà troppo distante da Roma, dalla Roma e dai tifosi”. Eppure il suo unoco scopo era quello di difendere gli interessi della sopcietà, di far stare sereno il gruppo. Invece l’hanno fatto fuori e ancora non ne capisce il motivo.
Ma aggiunge anche un particolare. Aveva chiesto al presidente Pallotta di mandare via quelli che conbfesavano i segreti dello spogliatoio Gente che comprometteva i rapporti interni, anche se non fa nomi. Persone che, ad esempio, hanno svelato l’infortunio di Pellegrini, le prove di Paulo Fonseca quando aveva provato a cambiare la difesa.
“Secondo qualcuno, avrei dovuto pure evitare di andare nello spogliatoio nell’intervallo del match con il Sassuolo sul 3-0. Vedere una squadra da me costruita essere umiliata così è stato un colpo al cuore. E se quella sera sono sceso nello spogliatoio l’ho fatto solo ed esclusivamente per la Roma e per i suoi tifosi”, continua Petrachi.
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Lui era arrivato per realizzare un programma triennale ma già a gennaio la proprietà aveva ridimensionato tutto. Petrachi pensa di aver pagato un contro troppo salato, di avere il solo difetto di essere sincero e diretto. In ultimo, lauguro alla nuova proprietà della famiglia Friedkin, sperando che facciano rinascere la Roma.
Con Petrachi fuori dai giochi, ora la posizione di direttore sportivo alla Roma è rimasta scoperta anche se non mancano i candidati. Due su tutti: Ralf Rangnick che dopo il mancato accordo con il Milan è libero. Ma anche Fabio Paratici che alla fine del mercato di ottobre potrebbe chiudere il suo rapporto con la Juventus.