Era il 26 agosto 2004 quando il Setterosa guidato da Pierluigi Formiconi ha scritto una delle pagine più belle dello sport italiano vincendo l’oro olimpico ad Atene
La piscina centrale dell’Olympic Aquatic Centre era sold out, la giornata molto calda e la posta in gioco era quella che si sogna e per cui ci si allena una vita intera.
A lottare per la medaglia d’oro delle Olimpiadi di Atene del 2006 c’erano le padroni di casa della Grecia contro “gli occhi di tigre” del Setterosa allenato da Pierluigi Formiconi.
Una partita al cardiopalma con continui rovesciamenti di fronte, finita ai tempi supplementari grazie al gol di Melania Greco a 2 minuti e 4 secondi dal fischio finale.
Una medaglia d’oro costruita in anni e anni di duro lavoro, con tantissimi successi ma anche con degli insuccessi difficili da superare.
Quattro anni prima, alle qualificazioni per le Olimpiadi di Sidney del 2000 in scena a Palermo, il Setterosa perse una ghiotta occasione di qualificarsi e partecipare alla prima Olimpiade per la pallanuoto femminile.
Era difficile rialzarsi ma soprattutto sembrava impossibile rialzarsi e vincere. E invece “gli occhi di tigre” del Setterosa si sono strette attorno al loro allenatore Pierluigi Formiconi e hanno investito 4 anni della loro vita in un progetto che ai tanti poteva sembrare solo un sogno utopico.
E invece nella patria delle Olimpiadi, il 26 agosto 2004 Lilli Allucci, capitano del Setterosa, insieme alle sue compagne di squadra ha conquistato l’oro olimpico ad Atene, dimostrando al Mondo intero che la tenacia, la grinta e il talento possono portare a raggiungere risultati strabilianti e inaspettati.
Chapeau Setterosa!
a cura di Eliana Acampora