Deve essersi ormai abituato alle domande curiose sul suo nome, Tennys Sandgren … tennista statunitense classe 1991, numero 94 del ranking Atp.
Il 28enne del Tennessee, dopo una lunga trafila nei circuiti minori, si è fatto conoscere nel 2018, quando agli Australian Open riuscì ad arrivare ai quarti di finale, battendo avversari del calibro di Stan Wawrinka e Dominic Thiem. Un exploit rimasto, tuttavia, isolato prima di un ritorno, prepotente, sulle scene all’inizio della stagione in corso con la conquista del primo titolo in carriera, all’Atp 250 di Auckland in finale con il britannico Norrie.
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E’ un buon tennista Sandgren, potente e dotato di buoni fondamentali seppur molto discontinuo nel rendimento. Eppure le sue doti tennistiche passano sovente in secondo piano per quel nome particolare che lo rende un caso unico nella storia di questo sport.
Il motivo è da ricercare nelle origini svedesi del tennista. Pare che un suo bisnonno si chiamasse proprio così. I genitori, poi, entrambi appassionati di tennis hanno deciso di dare questo nome di battesimo al loro primogenito convinti, chissà, che potesse essere di buon auspicio per la carriera del figlio.
In una conferenza stampa, tenutasi all’Australian Open 2018, Sandgren ha rivelato di sentire una certa “responsabilità” nel portare questo nome e di usarne, in circostanze e situazioni private, uno di fantasia per dribblare le rituali e curiose domande che lo “tormenteranno” per sempre.
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