Con la presentazione alla stampa, scatta ufficialmente l’avventura di Maurizio Sarri alla Juventus.
Il neo tecnico bianconero nella sala “Giovanni e Umberto Agnelli” dell’Allianz Stadium, risponde alle domande dei giornalisti. L’ex Napoli è reduce dalla stagione al Chelsea, in cui ha conquistato l’Europa League e ha ottenuto la qualificazione alla Champions con il terzo posto. La sfida sarà di vincere con il bel gioco e convincere i tifosi scettici della Vecchia Signora.
Sensazioni: “Sono molto contento di essere qui. Dirigenti determinati a prendermi”.
Scelta rivoluzionaria: “Non penso. Bisogna avere le idee sul percorso. A Napoli ho dato tutto professionalmente e moralmente. Poi ho avuto dubbi tra sentimenti e professioni. Probabilmente la colpa è stata mia che non ho dato risposte. Ho preferito il Chelsea per andare all’estero prima di altri club italiani. Ora ho il bisogno di tornare nel mio Paese e la Juventus mi ha dato la possibilità. E’ il coronamento di una carriera difficilissima“.
Tifosi e differenze con l’Inghilterra: “Il nostro sarà un percorso lungo. Bisogna cambiare l’atmosfera negli stadi. Bisogna partire dalle strutture. E’ questione di mentalità. Le squadre rischiano di più. Contento di tornare perchè è un anno stimolante sotto il profilo degli allenatori: Fonseca Giampaolo, Ancelotti. Si sta creando un’aria frizzante”.
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Obiettivo Champions League: “Mi aspetto di studiare il modo di vincere le partite. La Juve ha l’obbligo di fare bene. Champions? E’ chiaro che deve vincerla ma con la consapevolezza che ha almeno 8 rivali. Bisogna accettare anche un risultato diverso. Champions obiettivo da perseguire, ma con coefficiente di difficoltà mostruoso”.
Strategia: “Prima capire le caratteristiche di chi può fare la differenza, poi il modulo. Al Chelsea ho fatto un 4-3-3 diverso da quello del Napoli, pensando più ai singoli”.
Emozioni: “Non passo dai dilettanti alla Juventus ma ho fatto tappe intermedie. Mi fa piacere essere qui, mi dà emozioni perchè è la squadra più importante d’Italia. Ricordo che vengo dal Chelsea. Questo è un ulteriore passo avanti. Emozione forte, ma non di un tecnico dilettante. Ronaldo? E’ un escalation allenarlo . Negli ultimi anni ho allenato giocatori forti, qui si va al top mondiale. Un ragazzo che batte tutti i record, mi piacerebbe fargliene superare altri”.
Ex contestatore della Juventus: “Nessuna querela ai giornalisti. Penso che ho vissuto tre anni in cui la mattina mi svegliavo pensando di battere la Juventus. Il mio dovere era quello di provare a battere i bianconeri. Ho dato il 110%, lo rifarei. E’ un’avversità sportiva. E’ finita. La mia professionalità mi porterà a dare tutto per la Juve. Forse ho fatto le cose con modi sbagliati, ma è stato apprezzabile sotto il profilo intellettuale”.
Traditore: “Ho qualche messaggio di ex giocatori, diverse da quello che dicono in pubblico. Ho fatto il percorso della mia vita a Napoli, ho l’esigenza di fare un’altra esperienza in Italia. Sono venuto alla società che mi ha voluto. Ho rispettato tutti e non mi sento un traditore“.
Approccio: “I dirigenti sono molto uniti e questa è una cosa importante. Il rapporto con le persone è fondamentale, è un supporto decisivo. Sono un gruppo forte per compattezza, mentalità, compattezza. Ho allenato Higuain e a Ronaldo vorrei far battere il suo record”.
Scetticismo: “E’ sempre stato così nella mia carriera. Un minimo di rancore e scetticismo sono giusti. Voglio vincere per farlo togliere dalla testa dei tifosi, magari divertendo”.
Ronaldo e Dybala insieme: “Possono. L’importante è come viene interpretato il modulo. Vincere divertendo è la benzina giusta per una squadra. La storia ci dice che hanno vinto allenatori con caratteristiche diverse. Uno deve rimanere con le proprie idee. Credo che si possano coniugare bel gioco a vittoria”.
Abbigliamento e frasi passate: “Per prendere il potere a Napoli intendevo lo scudetto. Io rappresentavo un popolo che non vince da 30 anni e ci siamo avvicinati. Tuta? Parlerò con la società, io preferirei non andare con la divisa sociale sul terreno. L’importante è che non mi mandino nudo”.
Cosa ti aspetti in Napoli-Juve e quali atteggiamenti contro il razzismo: “A proposito dei cori razziali penso che in Italia è ora di smetterla, è una dimostrazione di inferiorità. Giusto fermare le partite, l’idea è invariata. Napoli-Juve? Quando esco dal San Paolo se mi applaudono o fischiano è sempre una manifestazione d’amore”.
Passato: “A Napoli ho fatto tutto quello che potevo fare. Mai recitato. C’era anche il coinvolgimento emotivo e quindi dovevo combattere per quei colori. Tutte le storie finiscono e mi prendo una parte della colpa. Ora mi si presenta questa occasione con la più grande squadra italiana, devo rispettare la mia professione. Peraltro lo hanno fatto in un modo che mi piace. E’ un percorso normale”.
Colloquio con Ronaldo: “Vediamo. Voglio capire i giocatori cosa pensano di se stessi. Parto da quelli più importanti. Sarà un percorso normale”.
Colloquio con la Juve: “Ho esperienza per capire la sensibilità che uno mi trasmette. Loro hanno avuto disponibilità e decisione, sono venuti a cercarmi facendo sacrifici. O mi sto sbagliando o la sensazione è giusta”.
Squadra: “I giocatori offensivi possono cambiarci la storia. Bisogna partire da Ronaldo, Dybala, Costa è un potenziale top player. Bisogna partire dai più tecnici e talentuosi”.
Higuain e richieste: “Dipende da lui. Qui ci sono i dirigenti e io devo ascoltarli perchè conoscono i giocatori. Mercato? Vediamo quale sarà il modulo. Non amo molto fare richieste, solo sulle caratteristiche non sui nomi”.
Allegri: “Straordinario. Mi lascia un’eredità pesante perchè ha vinto moltissimo e non è facile ripetersi. Mi piacerebbe vedere la stessa capacità che ha dato Massimiliano di avere mezz’ora di difficoltà e poi con qualche minuto battere le squadre”.
Integralista e Ferguson: “Arrivare ad accostarmi a Ferguson mi pare esagerato. Ormai ho una certa età”. Io integralista? Detto a uno che ha sempre iniziato con un modulo e finisce con un altro mi pare troppo”.
Sarrismo più facile da trasmettere alla Juventus e stile: “Non so cosa sia il sarrismo. Ho letto che è una filosofia calcistica e non solo. Io sono sempre stato questo, sono cambiato un pò nel modo di vedere il calcio, ma sono lo stesso nei concetti. Stile? Sono una persona diretta e questo può portare a scontri, ma risolvibili”.
De Laurentiis: “Non l’ho sentito. Non ho un brutto rapporto con lui, lo ringrazierò per sempre. Possono esserci momenti di divergente, ma fa parte anche dei nostri caratteri. Ho sentito qualche giocatore, ma non dico il nome. Spero più in là di sentire Allegri, ma scherziamo con lui”.
Colloquio di Higuain e idea di giocare con Ronaldo: “Con Gonzalo non ho parlato. Quando rientrerà lo farò. E’ un centravanti che può giocare con chiunque. Dipende da lui perchè credo abbia vissuto male l’addio alla Juventus, succede”.
Stile Juve: “Non so cosa sia. Certe cose l’ho dette , ma altre sono state strumentalizzate. Ho esagerato in qualche reazione, ma poi le ho spiegate, riconoscendo le mie colpe. Non ho nulla contro i tifosi della Juventus. Se ci sono 10 stupidi sarebbe meglio non reagire, ma non li ritengo tifosi”.
Bernardeschi e pressione mediatica: “Bernardeschi a me piace molto. Ha una qualità dei grandi giocatori, la coordinazione e la tecnica. Gli manca un pò di continuità, ora deve trovarla e specializzarsi in un ruolo. L’esperienza con i media inglesi lo conoscete, ti fortifica una volta che superi gli attacchi”.
Come migliorare la Juventus: “Bisogna incidere non sul singolo. Devo capire quanto della mia idea di fare calcio possa essere trasferita qui. Vorrei vedere Pjanic toccare tantissimi palloni a partita. Organizzo la squadra sui 70 metri, poi però lascio libertà, quindi non sono integralista. Vediamo. Ogni squadra è come un figlio con determinate caratteristiche. Speriamo di vincere divertendoci”.
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