La morte di Morsi a 67 anni getta la Coppa d’Africa nell’occhio del ciclone, si temono attentati durante la manifestazione.
La Confederazione africana aveva affidato l’organizzazione della Coppa d’Africa all’Egitto sperando di avere maggiori garanzie, rispetto a quelle che potesse dare il Camerun. Giudicato non sufficientemente pronto per un evento dalla simile portata.
Morte di Morsi: aumenta il timore di attacchi terroristici in Egitto
La Coppa prenderà il via venerdì, forse. Il timore arriva come un fulmine a ciel sereno dopo la morte di Mohamed Morsi, il primo presidente eletto democraticamente in Egitto aveva 67 anni, ci ha lasciati in giornata e la sua dipartita potrebbe scaturire tensioni in vista dell’evento. L’uomo, eletto nel 2012, fu incarcerato un anno dopo. Gli vennero imputate accuse di spionaggio, in merito ad un presunto legame con i palestinesi di Hamas. Questa situazione contorta fa crescere la paura, soprattutto se si pensa che il suo mandato fu rovesciato proprio dai militari del generale e Ministro della Difesa Abdel Fattah Al Sisi.
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Si temono manifestazioni di protesta, amplificate eventualmente dalla vetrina calcistica: sotto gli occhi di tutti gli egiziani (e non solo) c’è ancora ‘il massacro di Rabaa’ che portò alla morte di oltre 2000 civili. Nessuno vorrebbe più rivivere giornate simili, piuttosto alta invece è l’ipotesi di un conflitto fra i sostenitori di Morsi, la Fratellanza Musulmana, attaccata duramente dopo il suo arresto con conseguente rovesciamento del governo, e i militari.