L’operazione Oikos che setaccia il calcioscommesse spagnolo coinvolgerebbe anche Ciro Immobile che, insieme ad altri tre giocatori del Frosinone, verrebbe nominato in alcune intercettazioni telefoniche degli inquirenti.
L’operazione “Oikos” partita dalla Spagna, che ha smascherato il caso del calcioscommesse, rischia ora di coinvolgere anche personalità del nostro campionato. Secondo gli ultimi tabulati, relativi alle intercettazioni telefoniche degli inquirenti, Aranda (ex calciatore spagnolo finito nel registro degli indagati) al telefono con Mattia Mariotti – un italiano che risiede a Malaga coinvolto nel presunto illecito – parlerebbe di Ciro Immobile riferendosi a lui come “cliente abituale” tra gli scommettitori, ma non è tutto, ci sarebbero anche tre giocatori del Frosinone non meglio precisati per combinare una partita.
Gli atti degli inquirenti precisano che la vicenda “coinvolge calciatori di riconosciuto prestigio come Ciro Immobile, che gioca nella Nazionale italiana di calcio” e che “Mariotti, uomo di fiducia di Aranda porterebbe denaro da Malaga a Roma e viceversa“. Il clamore di quanto emerso ha portato Immobile, venuto a conoscenza della notizia apparsa per prima sulla stampa spagnola (da “AS” a “Marca” passando per “El Paìs”), a dover diramare una nota ufficiale – tramite il suo legale – per prendere le distanze da questa vicenda.
“Con riferimento alle notizie apparse su taluni organi di informazione, secondo le quali il nome del mio assistito sarebbe stato pronunciato nel corso di conversazioni telefoniche intercettate fra soggetti a vario titolo coinvolti in una vicenda di calcioscommesse in Spagna, Ciro Immobile si dichiara nella maniera più assoluta del tutto estraneo a tali fatti ed esclude categoricamente qualsivoglia coinvolgimento”, si legge nel comunicato diffuso da Paolo Rodella, avvocato dell’attaccante.
Inoltre, Rodella sottolinea: “Il calciatore mi ha già dato incarico di agire nei confronti di tutti coloro che in qualsiasi modo ledano il suo nome, la sua immagine e la sua dignità professionale. Pertanto diffidiamo chiunque dal dare credito e diffondere notizie totalmente false e diffamatorie”.
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Immobile, dunque, mette un punto fermo cercando di gestire il caos mediatico che l’ha coinvolto, ora resta da capire dove porterà quest’inchiesta giudiziaria: quanto di quel che si afferma corrisponde a verità e quanto a falsità, soprattutto quali saranno le conseguenze per le persone coinvolte.