Il Milan riparte da Marco Giampaolo. Ormai non ci sono più dubbi: Paolo Maldini, nuovo direttore tecnico rossonero, lo ha scelto personalmente per rilanciare il progetto di Elliott Management Corporation.
L’allenatore è da qualche giorno a Milano. Per domani è previsto l’incontro con Massimo Ferrero per la risoluzione del contratto. Il presidente blucerchiato lo lascerà andare senza problemi. Al suo posto è stato già scelto Stefano Pioli, in attesa della chiamata decisiva. Giampaolo ha colto senza pensarci troppo l’occasione milanista: si sente pronto per il grande salto e, dopo anni di gavetta e stagioni positive, è finalmente arrivato il suo momento.
Il Milan ha già pronto il contratto da fargli firmare: sarà un biennale da circa 2 milioni all’anno. Già domani potrebbe arrivare la fumata bianca, insieme a quella di Maldini. Sì, perché l’ex capitano non è ancora ufficialmente d.t., ma è solo questione di dettagli. Tutto è apparecchiato insomma, anche se al Milan mancano ancora due figure: il direttore sportivo e il direttore generale.
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Per quanto riguarda il primo ruolo, Maldini insiste per avere Igli Tare, il quale però sembra aver deciso di rimanere alla Lazio: pronto per lui un nuovo rinnovo, dopo quello firmato già circa sette mesi fa. Le alternative sono tre: Giovanni Sartori dell’Atalanta, Carlo Osti della Sampdoria e Frederic Massara liberatosi da poco dalla Roma e vicino alla Fiorentina. Occhio però ad un nome a sorpresa. Sui social la tifoseria rossonera sogna Manuel Rui Costa, oggi diesse del Benfica.
Se Tare va verso il no, chi invece è propenso ad accettare la proposta del Milan è Zvonimir Boban. L’attuale vicesegretario della FIFA – praticamente è secondo soltanto a Gianni Infantino – sta prendendo in seria considerazione l’idea di lasciare il suo attuale ruolo per tornare in rossonero, dove ritroverebbe il suo vecchio capitano. Anche per lui sono decisivi i prossimi giorni, si lavora sui dettagli. Per lui è pronto un ruolo “politico”, si occuperebbe dei rapporti con Federazione, Lega e UEFA, in modo da lasciare a Ivan Gazidis soltanto compiti finanziari.
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