Calcio e musica è un binomio indissolubile, come i cori dei tifosi e i loro inni fantastici. I beniamini che scendono in campo ogni weekend sono quasi tutti appassionati della musica e cercano la concentrazione e la carica attraverso cuffie ed auricolari. Rock, dance, ora la trap. C’è di tutto!
Lo juventino Moise Kean è patito della trap. Non è il suono del fischio di Trapattoni ma un genere musicale di hip hop, nato negli Stati Uniti nei primi anni duemila. Alcuni di loro si sono esibiti anche come cantanti o DJ.
A cominciare dal 1965 con il portiere jugoslavo del Monaco 1860, il colosso Petar Radenkovic e la sua hit “Bin I Radi, bin I König”. Notevole il video musicale con il portierone intento prima a cantare e poi a parare alcuni tiri in uno studio televisivo tedesco. Vestito con la sua classica divisa nera.
In quei primi anni sessanta è stata la volta del portiere delle giovanili del Real Madrid, il noto Julio Iglesias che come cantante è divenuto una celebrità ovunque, specialmente qui da noi in Italia. Suo nonno amava il mitico Ricardo Zamora e sognava di diventare guardiano della porta del Bernabeu!
In tempi moderni il basco Gaizka Mendieta, dopo la grande parentesi con il Valencia, il flop con la Lazio ed il tiepido rilancio inglese con il Middlesbrough, ha avuto una seconda vita addirittura come dj! Migliaia di ragazzi e ragazze hanno ballato e continuano a farlo in diversi club in giro per l’Europa. Dalla consolle il biondo centrocampista metteva i dischi con la stessa facilità con cui passava il pallone ai compagni.
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Uno dei migliori è stato KKK. The King Kevin Keegan, appena passato dal Liverpool all’Amburgo, una vera star anche con il microfono!
In Premier hanno fatto storia nel 1996 tutta la squadra del Man United con la loro Move Move Move! I colleghi del Manchester City si vedono spesso con Noel Gallagher degli storici Oasis, gran tifosi dei citizens. Wonderwall è un classico anche per terzini e mediani del City.
In Germania c’è stato un famoso attaccante che ha dedicato una canzone alla sua città natale, Colonia. Stiamo parlando di Lukas Podolski e la sua “Liebe deine Stadt” ovvero “Ama la tua città!”.
In Italia abbiamo ascoltato con piacere i vari Insigne, Boateng ed ultimo De Rossi. Il capitano romanista ha deciso la scaletta per la sua ultima gara all’Olimpico con la maglia della Roma. Gli Oasis l’hanno fatta da padrone con Sunday Morning Call. Da brividi.
Qui da noi è anche nota la svolta musicale di Osvaldo. L’ex bomber argentino, appena poteva volava a vedere i concerti a Londra e non solo. La sua è una vera passione per il rock n’ roll. Il ritmo che spesso manca nel calcio moderno fatto quasi esclusivamente di velocità e potenza.
La carriera dell’ex romanista si è interrotta anzitempo proprio per sua volontà. Suonare la chitarra e cantare sul palco gli garantisce più emozioni della palla rotolante. Alla sfera ha preferito le pietre rotolanti…The Rolling Stones e la sua preferita Wild Horses!
UK, PLEASE: Champions, dal 1977 al 1982 dominio inglese nella Coppa dei Campioni!