Una carriera da incorniciare nei suoi 11 anni alla Juventus, con cui conquistò 6 scudetti, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe. Indimenticabili le sue battaglie in campo con Maradona e Zico ai Mondiali dell’82’, vinti dall’Italia di Bearzot. Claudio Gentile in ESCLUSIVA a Sportnews.eu. Nella sua bacheca da tecnico, un Europeo Under 21 e un bronzo olimpico. L’ex difensore, come sempre, parla senza filtri.
Maurizio Sarri sembra il candidato numero uno per la panchina della Juventus. Sacchi ha detto che sarebbe una rivoluzione. La sua idea?
“Sarri io lo prenderei. Sono d’accordo con Sacchi, sarebbe una rivoluzione. Il tecnico del Chelsea ha una tipologia di gioco che piace. E’ giusto che abbia questa occasione”.
Lei conosce bene l’ambiente bianconero. L’imperativo è vincere e non sempre il bel gioco si coniuga con i successi. Sarri potrebbe avere problemi in questo senso?
“A volte è vero che si gioca bene e si perde. La Juventus però ha dei campioni e penso che di gare ne perderà poche. Magari Sarri dovrà cambiare tipo di abbigliamento e vestirsi in modo più consono allo stile del club bianconero. Ma questo è un dettaglio”.
Sembra aperta ancora qualche possibilità per uno tra Guardiola, Pochettino e Klopp…
“Non credo a questi nomi, anche perché non è detto che uno di questi ti farebbe vincere sicuramente la Champions”.
Conte all’Inter potrà eliminare o ridurre il gap con la Juventus?
“Conte è un vincente, però dipende dalla campagna acquisti. Lui andò via dalla Juve perché non gli presero alcuni giocatori. Bisognerà vedere se l’Inter sarà disponibile ad accontentare le sue richieste”.
Sono libere anche le panchine di Milan e Roma. Gli allenatori adatti per queste due squadre?
“Alla Roma vedrei bene Giampaolo. Per ripartire sarebbe l’uomo giusto. Gattuso purtroppo non è arrivato in Champions e in un club come il Milan è un fallimento. Simone Inzaghi potrebbe essere l’allenatore adatto, ma non so se Lotito lo lascerà andare via. Magari si potrebbe fare lo scambio proprio con Gattuso”.
Tra qualche giorno scattano gli Europei Under 21. L’ultima volta che l’Italia li vinse fu con lei in panchina. Dove può arrivare la squadra di Di Biagio?
“Bisogna vedere cosa dirà il campo. Arriviamo da due fallimenti. Giocando in casa speriamo si arrivi a qualcosa di positivo”.
Lei ha sempre detto che non allena più perché paga attriti con la Federcalcio…
“Sì, perché quando allenavo la Nazionale non facevo giocare i raccomandati e in un certo senso bloccavo alcuni ingranaggi. Provarono a corrompermi“.
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In che modo?
“Offrendomi soldi per convocare i giocatori. Io ovviamente mi rifiutai”.
In tutti questi anni pare strano che nessuna squadra di club le abbia offerto una panchina…
“La Juventus nel 2006 mi cercò ma restai in Nazionale dopo aver ricevuto promesse, poi non mantenute. I club non mi chiamano perché mi identificano come un <nemico> della Figc. Peraltro io non ho mai avuto un procuratore. E questo mi penalizza molto”.
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