Il presidente del Nantes è tornato a parlare di Emiliano Sala.
In un’intervista per l’Equipe, il patron del club francese, Waldemar Kita, ha parlato pubblicamente della morte del giocatore, schiantatosi a bordo di un velivolo privato nel Canale della Manica con il pilota David Ibbotson, mai ritrovato.
Difendendosi da diverse accuse, il proprietario franco-polacco ha dichiarato: “Sono sorpreso e deluso dall’odio nei miei confronti, perchè cerco sempre di comportarmi bene con le persone. Allo stesso tempo, come presidente, devo accettare una visione diversa”.
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Negli scorsi mesi sono state aperte delle indagini in merito ad un possibile rigonfiamento del prezzo del cartellino di Sala nel suo passaggio al Cardiff, in merito Kita ha risposto: “Inizialmente il trasferimento è stato di 20 milioni di euro, abbiamo abbassato il nostro prezzo, ma Emiliano e l’agente dovevano avere dei bonus”.
Dalla morte dell’ex attaccante è iniziata una causa legale per il mancato pagamento del club britannico a quello francese: “Non voglio nemmeno quei soldi, ma non dobbiamo dimenticarci che il Bordeaux dovrà ottenere il 50% del ricavato. Non mi interessa un guadagno su un giocatore che non c’è più, ma non possiamo passare per responsabili”.
Infine, in merito alle parole del defunto padre del giocatore, messe in onda in un recente documentario, dove la società francese viene accusata di aver abbandonato Sala “come un cane”, dice: “Io non sono più responsabile dal momento in cui firma per il Cardiff e non dimentichiamo che era molto felice di trasferirsi. Dobbiamo far smettere di credere alla gente che l’abbiamo costretto ad andarsene. Il Cardiff è responsabile non il Nantes“.
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