Andrea Agnelli parla del futuro della Juventus e saluta Barzagli durante il “J1897 Day”. Nessun riferimento ad Allegri.
Giornate caldissime in casa Juventus e c’entra poco la meteorologia: i vertici sono impegnati a fare il punto della stagione che si sta concludendo per poi pensare alla prossima. Il campionato 2019-20 vedrà la Juventus con uno scudetto in più e un Allegri in meno. Congedato il tecnico di Livorno dopo cinque anni.
Andrea Agnelli, nonostante gli impegni e le scadenze, non ha voluto ignorare il “J1897 Day”. Giornata dedicata ai tifosi bianconeri di tutto il mondo, una sorta di raduno per riconoscere e riconoscersi ulteriormente dentro un collettivo che mastica calcio da anni. In quest’occasione il presidente bianconero ci ha tenuto a sottolineare qualche aspetto fondamentale: “Partire il primo luglio e pensare che vincere lo scudetto sia un dato di fatto è bello, ma non è così, perché dietro ogni successo ci sono lavoro e sudore. Il tratto distintivo del nostro club è sempre stato la capacità di innovare, di vedere il futuro prima degli altri”, ha ribadito Agnelli.
Parlando di futuro, è rimasto vago sul prossimo allenatore, ma ha omaggiato Barzagli alla sua ultima stagione in bianconero. La parola, successivamente, è passata proprio al difensore: “Il momento più significativo è stata forse l’inaugurazione dello stadio – ha ricordato Barzagli – Lì ho capito cosa c’è davvero dietro a questo club. Ma anche il primo scudetto è stato speciale, così come l’ultimo, che segna la fine della mia carriera. Mi mancherà il lavoro quotidiano, gli scherzi, il preparare le partite, il soffrire e gioire insieme ai ragazzi. Sarà dura, ma ora inizia un nuovo percorso: il prossimo sarà un anno importante per capire che strada intraprendere, ma non mi vedo lontano dal calcio”.
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In conclusione Agnelli è tornato a parlare di prospettive societarie: “La Juventus d’altro canto deve avere la capacità di guardare avanti, consolidando al tempo stesso il proprio parco immobiliare e realtà come l’Under 23 e le Juventus Women, capaci queste ultime di vincere il secondo scudetto consecutivo nei loro due primi anni di vita. Si vive nell’oggi insomma, ma proiettati nel domani e dopodomani“, chiosa il numero uno bianconero.