José Mourinho ha parlato di Pep Guardiola e di Paul Pogba.
Intervistato da “L’Equipe”, l’allenatore portoghese, ancora alla ricerca di una squadra per la prossima stagione, ha toccato alcuni temi del suo passato.
Pogba: “Non posso dire che sia stato l’unico responsabile del mio addio dallo United, non sono stato una sua vittima”.
Benzema: “Non c’era un conflitto, volevo solo provare a far cambiare mentalità ad un giocatore del suo talento, aiutare a fargli raggiungere il massimo, farlo diventare un killer in area di rigore. Mi è piaciuto lavorare con lui”.
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Il terzo anno: “I giocatori possono provare un po’ di malumori specialmente quando gli chiedi molto ed hai un gruppo ambizioso e pieno di talento, ma molto dipende anche dalla società: se ti lascia da solo, senza il supporto è più facile che in uno spogliatoio meno organizzato i giocatori inizino a remare contro l’allenatore. Bisognerebbe trovare il giusto equilibrio tra quelli che ascoltano passivamente e chi reagisce d’istinto”.
Pochettino e Klopp: “Ammiro il lavoro di entrambi, meritano tutti e due di sollevare la Champions League, non c’è nulla di più bello, però solo uno di loro potrà. Jurgen giocherà la sua terza finale, non posso immaginare la sensazione di disputare 3 finali e non vincerne nemmeno una”.
Guardiola: “Lui ha 26 titoli ed io 25? Questo mi ricorda che sono qui senza una squadra. Se fossi rimasto al Porto o all’Inter dopo aver vinto la Champions avrei giocato la Supercoppa europea, quella nazionale, la Coppa del Mondo per club e avrei potuto vincere 31 titoli. Forse il paragone non è da fare sui numeri”.
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