Il Fenomeno Ronaldo ha parlato del passato e del presente in un’intervista a Financial Times
Il “vecchio” Ronaldo, quello famoso con il soprannome di “Fenomeno” è sempre un personaggio influente nel mondo del calcio e attualmente detiene la maggioranza del Valladolid.
Stavolta si è lasciato andare ad aneddoti decisamente interessanti, come quelli inerenti alla lezioni di tattica di Silvio Berlusconi ai tempi del Milan: “Ci diceva sempre che segnare da calcio d’angolo era facile. Bastava rimanere fuori area ed entrare appena arrivava la palla. Noi rispondevamo sempre d’accordo, faremo così. In campo però, facevamo di testa nostra”.
Su Keko, attaccante della squadra spagnola di sua proprietà: “Essendo stato un calciatore capisco le loro esigenze. Ho detto a Keko che quando è davanti al portiere e lui stesso a dettare l’angolo nel quale calciare”.
Il goal al Compostela, quando saltò mezza squadra avversaria: “La scorsa settimana mentre ero al ristorante un ragazzo mi ha chiesto se ricordavo quel goal. Appena ho risposto affermativamente, mi ha detto che quel giorno c’era anche lui. Era uno dei difensori”.
>> Se vuoi rimanere aggiornato sul meglio delle notizie di Sport >> CLICCA QUI
Il campionato del Mondo del 2002 in Corea e Giappone ha segnato la definitiva consacrazione di Ronaldo, che prima della finale era decisamente teso: “Dopo pranzo andarono tutti a dormire. A me non andava affatto. Cercavo qualcuno con cui parlare e chiesi a Dida di farmi compagnia. Rimase con me quel pomeriggio. Avevo paura di stare nuovamente male, come mi successe prima della sfida con la Francia nel 1998”.
Battuta su Ferguson, che lo definì “grasso“: “Nessuno difende le persone in sovrappeso. Ma non importa, non fa niente”.
LEGGI ANCHE Ronaldo: “Neymar al Real Madrid? Solo voci, non c’è nulla di concreto”