L’Inter vince contro il Chievo grazie agli esterni Politano e Perisic che vanno in gol a San Siro, spazio anche per Icardi. Il numero nove non incide.
Tutte le dirette concorrenti hanno vinto, l’Inter aveva l’obbligo di fare lo stesso. Obiettivo raggiunto non senza soffrire, contro un Chievo retrocesso ma non remissivo, capace di restare in partita fino a poco prima del novantesimo. In gol vanno gli esterni Perisic e Politano, gioca anche Icardi senza incidere più di tanto nell’equilibrio del match. Spalletti riagguanta il terzo posto in classifica, l’Atalanta subito dietro mette pressione. Il commento del tecnico di Certaldo:
GARA SOLIDA – “Sì, maturità, testa lucida e solidità nelle scelte da fare. Non abbiamo forzato, né perso l’equilibrio nonostante non avessimo sbloccato subito. Siamo rimasti ordinati con molte occasioni”.
PASSAGGI LENTI – “Noi abbiamo riportato palla sulla linea difensiva facendola girare da parte a parte, ce lo permettevano. Qualità dei passaggi non ottimali, lenti, si può far meglio”.
COL NAPOLI A VISO APERTO – “Sicuramente contro il Napoli ci saranno spazi più larghi per giocate più veloci, ci verranno addosso per finire prima le azioni. ci verranno a prendere. Dobbiamo fare meno fatica a servire l’uomo, col Napoli sarà gara più aperta”.
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MENO CADUTE DI PRIMA – “Ci sono state partite che hanno creato problemi, perché alcuni risultati dovevamo farli: sono di meno le cadute di comportamento e blocco squadra rispetto agli altri anni. Analisi che concordo”.
TROPPE VOCI SU CONTE – “É troppo facile, sono tre mesi che si dicono le stesse cose. Se siamo sicuri lo dico una volta. Mi domandate le stesse cose, devo rispondere? Da due mesi tutti i giorni la stessa cosa, qualcosa si sa. Ti fanno offese, bollito, sei alla frutta. Sono nervoso? No, difendo l’Inter. Nella stagione ci sono vari momenti, ognuno reagisce in modo diverso. Marotta è giusto che cerchi il meglio per l’Inter, ma nell’opinione pubblica c’è disparità di trattamento e sui giornali lo stesso”.
IN ITALIA NON SI PUÓ SBAGLIARE – “Difficilissimo. Quello che succede all’Ajax qui non succede, perché il contesto è più pressante. Un calciatore per maturare deve anche sbagliare, qui diventa un problema. Gli stessi giocatori sviluppano più o meno le proprie qualità a seconda del posto dove sono”.