Allegri: “Più istinto, meno teoria. La sconfitta aiuta a rialzarti. Ronaldo? Superiore per mentalità”

Le parole di Allegri

“E’ molto semplice” è il titolo del libro di Massimiliano Allegri. Intervenuto nella ‘Sala Rosa’ del Salone del Libro a Torino, il tecnico della Juventus ha presentato l’opera e ha avuto modo di parlare di molti argomenti interessanti.

EMOZIONE – “Ve lo dico subito: dopo devo andare a Livorno. Andrò al bar e già so che mi prenderanno in giro. Nessuno mai avrebbe pensato che io potessi scrivere un libro. Racconto esperienze di vita: ci sono 32 regole, che è una parole che mi piace e non mi piace. Il titolo me l’ha suggerito Ambra (Angiolini, ndr), è una frase che dico sempre. Trovare soluzioni è una cosa molto importante”.

PERCEZIONE – “Alla Juventus ci sono giocatori bravi, la società li sceglie. L’allenatore oggi è più uno psicologo. Spesso mi fanno domande che mi irrigidiscono. Io credo molto nella percezione della partita, tutto il resto è teoria. Prepariamo la partita in settimana, ma poi può cambiare tutto. Quello che ti dice la pancia lo devi fare. Serve coraggio. L’istinto aiuta”.

FILOSOFIA – “Sul muro di Berlino c’è questa squadra: se c’avessero insegnato di meno, avremmo imparato di più. Mi batto per questo. E lo farò fino alla fine. Nel calcio e nella vita. Oggi noi i genitori abbiamo paura. Ci sono gli extraterrestri, gli smartphone. Non ci sono più i cortili, si azzera la creatività e la voglia di ingegnarsi. Bisogna mettere da parte le nostre paure e lasciarli sbagliare, fare un passo indietro. Così come alla Juventus: non si può vincere sempre, ma la sconfitta ti aiuta a rialzarti, a ripartire”.

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TRE PARTITE – “A Valencia siamo rimasti in dieci dopo 10′, lì è uscito fuori il DNA Juventus. La miglior partita è stata col Manchester, anche meglio dell’Atletico Madrid. Sono tre partite diverse. La migliore, col Manchester, l’abbiamo persa. E’ la dimostrazione che nel calcio se giochi benissimo non significa che vinci sempre. Quest’anno c’è stato qualcuno che ha fatto un’annata inferiore, magari l’anno prossimo sarà un’altra storia. Se raggiungo gli obiettivi non è un fallimento”.

RONALDO – “Mentalmente è più forte degli altri. Guarda dentro se stesso per trovare obiettivi. Su questo aspetto è micidiale. Ha una lucidità, una cattiveria calcistica incredibile. Tutto abbiamo da imparare da lui. Di solito il sabato facciamo la partitella, lui mi dice che bisogna divertirsi. Ma il suo divertimento è vincere la partitella. Anche Ibrahimovic ra così. Ma bisogna fare attenzione, perché non tutti sono così. E’ maniacale, è diverso. Ibrahimovic al Milan si arrabbiava se uno gli passava la palla sbagliata, io gli dicevo che se tutti fossero bravi come lui non ci sarebbero stati problemi. Quello bravo deve avere l’umiltà di aiutare quello meno bravo. E Ronaldo in questo è bravissimo”.

MOMENTO MIGLIORE – “Quando abbiamo vinto lo scudetto. Abbiamo centrato un obiettivo, per la quinta volta nella mia gestione. Un traguardo straordinario. Quest’anno abbiamo fatto durare il campionato solo trenta giornate. Sono felicissimo e non vedo l’ora di festeggiare domenica”.

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