Milan batte Fiorentina al Franchi, decide tutto un gol di Calhanoglu. Certezza Europa League, speranza Champions per gli uomini di Gattuso.
Il Milan ritrova gruppo ed equilibri ed ottiene una vittoria importantissima al Franchi di Firenze, di fronte la Fiorentina dell’ex Montella. Gattuso vince agevolmente, colpevole un atteggiamento rinunciatario dei padroni di casa che hanno una scossa soltanto a metà del secondo tempo. Decide tutto un gol di Calhanoglu. Il Milan blinda l’Europa League e sogna un posto in Champions League. Il commento del tecnico rossonero:
LA GARA – “Fiorentina crea problemi, giocatori veloci. Buona partita primo tempo, secondo tempo meno. Abbiamo rischiato di pareggiarla. Ora recuperare e testa a Frosinone. Sei punti ancora da fare, è possibile”.
CREDERE NELLA CHAMPIONS – “Abbiamo avuto prestazioni altalenanti da gennaio a oggi, dobbiamo crederci. A inizio stagione non ci avremmo scommesso, ma non bisogna mai mollare. Ci crediamo sapendo i nostri limiti”.
BAKA, TUTTO RISOLTO – “Quando parlo non mi credete, l’ho detto che non porto rancore. Me la prendo solo con chi non rispetta il gruppo. Sono dinamiche da giocatore, la priorità è la squadra. Se non c’è rispetto tra compagni mi arrabbio di più, priorità al gruppo sempre. Ho tanti difetti, ma questo no. Non me la prendo se mi attaccano”.
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PRESTAZIONE IMPORTANTE – “Primi venti minuti secondo tempo difficoltà a sviluppare, su palla lunga potevamo fare meglio. Loro hanno giocatori tecnici, ti puntano e ti lasciano indietro. Abbiamo fatto bene, limitando il possibile. Prestazione importante”.
ABATE – “Ignazio gioca bene da tanto tempo, sia centrale che terzino. Si è sempre fatto trovar pronto. La squadra con gli intenti non mi ha mai tradito, momenti no ne abbiamo avuti senza mai perdere la bussola però. Altrimenti avrei fatto io passo indietro”.
FLESSIONE DI PIATEK – “Noi dobbiamo pensare a fare sempre meglio, attaccare la profondità. Aiutarci l’un l’altro, Piatek compreso: flessione è normale. Non era pensabile che mantenesse gli stessi ritmi dell’arrivo. Lui però il suo lo fa comunque”.