Dani Carvajal ha parlato al quotidiano Marca della stagione del Real Madrid.
Il terzino spagnolo si è concentrato sulle differenze con il passato e sulle sue speranze future. Di seguito vi riportiamo un estratto.
Stagione difficile: “Le cose non sono andate bene, è il calcio, ma non abbiamo fornitole migliori prestazioni che potremmo dare. Nessuno di noi è ha dato il massimo. Non abbiamo combattuto per niente“.
Ripercussioni cambio allenatore: “Siamo noi che scendiamo in campo e non abbiamo tirato fuori gli attributi“.
Cristiano Ronaldo: “È chiaro che quando un giocatore che segna 50 goal va via, bisogna provare a segnare in altri modi. Ci sono stati momenti della stagione in cui abbiamo fatto bene, ma altri in cui avevamo ansia perchè sapevamo di non avere più un tipo di giocatore come lui in squadra, questa sensazione ci ha fatto perdere molti punti“.
Mesi difficili: “Senza dubbio i più duri in tutta la mia carriera. È raro che a marzo ci ritroviamo a non lottare per alcun titolo, ma solamente per l’orgoglio di questa maglietta. È una situazione strana e scomoda”.
Rivoluzione sul mercato: “Sono un Madridista da molti anni e ogni volta che non vinciamo nulla, o come è successo in questa stagione dove a marzo non c’è più nulla in ballo, sembra che si debba obbligatoriamente cacciare tutti. Ci sono sempre giocatori che vanno e vengono. Quando vinci tutto è molto bello e nessuno vuole andarsene”.
Critiche: “Penso che siamo nella storia del calcio. Essere campioni per oltre 1.000 giorni non credo potrà succedere di nuovo, o comunque sarà molto complicato. Ma il calcio non ha memoria, è solo pensare al presente. Quando perdi una partita di mercoledì il sabato hai l’opportunità di dimenticarlo. Ciò che è stato fatto in precedenza non è valido. Siamo stati criticati per la stagione che abbiamo fatto, il che non è stato positivo“.
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Innesti: “Ci penseranno l’allenatore ed il presidente a capire quali giocatori possano arrivare per rafforzare alcuni reparti”.
Voci su Mourinho: “Non eravamo impauriti da un suo possibile ritorno. C’erano diversi candidati, se fosse arrivato lui ci saremmo uniti per raggiungere gli obiettivi comuni”.
Zidane: “Era quello giusto, nel momento esatto e la cosa migliore che potesse capitarci. Sapendo che che la fiducia dei giocatori era bassa, è stato molto coraggioso a prendere la squadra. L’allenatore ci conosce perfettamente, penso che sia il più adatto“.
Spogliatoio: “Il gruppo è ancora unito, ma siamo tutti consapevoli che deve fare progressi. Non vediamo l’ora di finire la stagione, vincendo le partite rimanenti, liberando le nostre menti e tornando con tutta la nostra forza il prossimo anno”.
Ritiro: “La verità è che se il club volesse, concluderei la mia carriera qui. In passato ho parlato di un desiderio di giocare in Premier, ma se potessi davvero rimanere, non avrei dubbi. Non ho sentito nessun’altra squadra“.
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