Mohamed Salah è finito vittima di cori razzisti dei tifosi del Chelsea, prima della partita con lo Slavia Praga.
Durante il pomeriggio di ieri alcuni supporters dei Blues arrivati in trasferta in Repubblica Ceca per l’andata dei quarti di finale di Europa League, hanno iniziato ad intonare un coro nei confronti dell’attaccante del Liverpool.
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“Salah è un bombarolo” quanto cantato dai tifosi del club londinese, che hanno attaccato le origini egiziane del calciatore, paragonato ad un terrorista.
In serata il Liverpool ha condiviso un comunicato sul proprio sito dove afferma: “Il Liverpool Football Club crede che sia responsabilità delle autorità competenti, seguendo il giusto processo, di agire con urgenza per identificare e poi punire chiunque commetta reati di questo tipo. Non c’è posto per questo comportamento nel calcio, non c’è posto per questo nella società. Ringraziamo il Chelsea per l’impegno nell’identificare le persone responsabili“.
Alcuni sostenitori sono stati riconosciuti dalle forze dell’ordine ed è stato impedito loro di entrare all’interno dello stadio “Eden Arena” per assistere alla partita.
La stampa inglese, in seguito all’ennesimo episodio di razzismo ha duramente attaccato il comportamento dei tifosi del Chelsea, già noti per fatti simili in passato.
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All’interno del quotidiano Sun, è possibile ritrovare la forte critica ai sostenitori dei Blues da parte del giornalista Dave Kidd della quale vi riportiamo un estratto: “Il Chelsea ha un grave e radicato problema generazionale con il razzismo. Questi tifosi del Chelsea odiano i neri, gli ebrei ed i musulmani. Anche se il loro club ha giocatori neri e musulmani. Anche se il miliardario che ha trasformato le loro fortune è ebreo. Non è un problema della società tutta, chiamiamolo per quello che è: è un problema del Chelsea”. Gli spalti devono essere chiusi, lo Stamford Bridge deve essere chiuso e devono essere tolti dei punti. Ci viene sempre detto che la maggioranza dei tifosi del Chelsea odia il razzismo. E ora è il momento per loro di dimostrarlo”.
Parole durissime in un mese difficile, dove sia Raheem Sterling, durante la gara contro il Marocco, sia Moise Kean, contro il Cagliari, sono finiti vittima di cori discriminatori.
Nei prossimi giorni si verrà a conoscenza dei provvedimenti decisi dalle forze dell’ordine ed dagli organi politici competenti.
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