Il Chievo è con un piede e mezzo in Serie B, i clivensi sono fermi a 11 punti dopo aver perso 3-0 con il Bologna nel Monday match. Di Carlo se la prende per alcuni torti arbitrali subiti.
Il Chievo incassa una pesante sconfitta contro il Bologna in zona retrocessione e, ora, rischia seriamente di salutare la Serie A. Non poche polemiche da parte dei clivensi che, ormai, da qualche giornata, recriminano più di un episodio a sfavore. Mimmo Di Carlo, al termine del match perso per 3-0, è un fiume in piena:
SITUAZIONE VAR – “Nell’ultima conferenza stampa ho detto che non avrei più parlato di arbitri e di VAR, per questo ora sorrido e vado a casa e dormo sereno e tranquillo perché ho visto la mia squadra giocare e lottare. Poi questi episodi non li voglio commentare. Qualcuno magari andrà a casa e non dormirà, oppure lo farà pensando a chissà cosa. Io dormo sereno, sono con la coscienza a posto e non giudico niente. Non voglio parlare nè di arbitri nè di VAR ma guardate voi le ultime partite”.
EQUILIBRIO PARZIALE – “Dovevamo essere bravi a mantenere l’equilibrio, la squadra ha mantenuto bene la partita. Poi uno casca 3 metri avanti e uno si butta da solo. Non voglio nemmeno dirlo. Ma vado a dormire sereno perché la nostra squadra ha giocato, poi se succede questo pazienza”.
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MAI ARRENDERSI – “Non dite ‘l’allenatore si arrende’, perché io non mi arrendo. E sono sereno perché ho dato tutto e magari qualcuno non l’ha fatto. Guardate voi e giudicate voi. Abbiamo iniziato con il 4-3-3 per tenere le linee compatte. Era la prima di Vignato e c’erano altri 4 ragazzi del settore giovanile. Dovevamo essere più veloci, dovevamo scalare meglio sulla loro trequarti ma non abbiamo mai perso le distanze. Abbiamo pensato come poter cambiare la gara in corso, poi è chiaro che fino all’ora di gioco abbiamo avuto chance. Poi, e non voglio fare polemica, giocare a calcio è una cosa e vedere cose che non ci sono è un’altra. Il nostro centrocampista basso era troppo alto e quello di destra non seguiva il suo. Quindi a palla scoperta del Bologna non intercettavamo. Ci ho messo due fogliettini per farlo capire e provare a giocare un po’ di più perché all’inizio abbiamo sofferto questa cosa. Dopo abbiamo preso le distanze e abbiamo difeso meglio”.