Milan, Gattuso: “Essere arrabbiati non serve, dobbiamo capire i nostri errori per fare meglio”

Milan Gattuso
Il Milan cade a Marassi, decisivo Defrel in avvio

Seconda sconfitta consecutiva per il Milan dopo dieci risultati utili consecutivi, gli uomini di Gattuso cadono a Marassi subendo il gol di Defrel in avvio. Tre punti alla Sampdoria.

Partita di nervi quella giocata a Marassi, la tensione gioca brutti scherzi e Sampdoria-Milan la decide Defrel che capitalizza un rinvio sbagliato di Donnarumma. Da quel momento la partita si accende, con occasioni da una parte e dall’altra. Il Milan, nel primo tempo, ci ha provato in tutti i modi a pareggiare i conti. Senza successo. I rossoneri si son trovati dinnanzi ad una Sampdoria organizzata e volitiva, che non ha mai smesso di pressare e creare insidie. Anche con Quagliarella, più volte vicino al 2-0. Finisce 1-0 col gol in apertura di Defrel, dunque. Sconfitta di misura per i rossoneri che non agganciano l’Inter al terzo posto. Il commento di Gattuso a Sky Sport:

Arrabbiato o preoccupato?

“Essere arrabbiati non serve annulla, dobbiamo analizzare gli errori. La squadra non ci stava a perdere. Primo tempo abbiamo sbagliato di più, tante volte gli abbiamo regalato palla. Quando fai fatica è così, non dobbiamo darci per vinti”

Cosa farà da domani?

“Analisi e duro lavoro. Quando non arrivano i tre punti, serve recuperare energie e prepararsi bene per i prossimi impegni. A volte ci giudicano solo per il risultato, ma c’è un insieme di fattori di cui bisogna tener conto”

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Il Milan è una squadra che sbaglia tecnicamente nel possesso, errori tecnici, come mai?

“La leggo bene. Quando si gioca palla linea linea è troppo facile per l’avversario. Ho sempre chiesto di alzare l’asticella, le catene non lavorano bene e sembra che a livello tecnico siamo più spenti. Ma non sarà sempre così”

Che succede al Milan dopo la sosta Nazionale?

“Ti rispondo: oggi Paquetà e Kessie non sono partiti titolare per questo. Dieci giorni senza allenarsi con il gruppo sono tanti, bisogna fare i conti con questi impegni e destreggiarsi tra fatiche ed energie disponibili”

 

 

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