Rosella Sensi risponde a Pallotta che, nei giorni scorsi, aveva definito grave il bilancio della Roma al momento del suo arrivo nella Capitale.
Il nome dei Sensi e quello della Roma continuano ad essere legati a doppio filo: dopo la scomparsa del padre Franco, il 17 agosto del 2008, la figlia Rosella assunse la presidenza dell’Associazione Sportiva Roma fino al 2012. Quando s’insediò la cordata americana, ora rappresentata da James Pallotta.
Tra le parti, il rapporto non è mai stato idilliaco: infatti, Pallotta non perde occasione, quando ne ha modo, di rimarcare in che condizioni (economico-finanziarie) ha trovato la Roma al suo arrivo nella Capitale: “I precedenti proprietari prendevano in prestito soldi da altre imprese ed hanno avuto grandi quantità di debiti, a cui ho dovuto far fronte”, avrebbe ammesso nuovamente il presidente bostoniano.
Motivetto che inizia a diventare pesante e ripetitivo, perlomeno secondo Rosella Sensi che, stavolta, non si risparmia e risponde a tono: “Basta alibi. Sono stufa delle bugie di Pallotta. Dopo anni di continue imprecisioni, nel migliore dei casi, sullo stato patrimoniale della As Roma sotto la proprietà della mia famiglia come comodo alibi per rinviare risultati sportivi ed economici non in linea con le aspettative, è arrivato il momento di mettere un punto”, ha ribadito la Sensi ai microfoni di Leggo.it.
Entrando più nello specifico, ha poi sottolineato: “Quando Pallotta ha preso la Roma c’era una situazione di passività consolidata irrisoria. Sono dati oggettivi, non chiacchiere. Forse il presidente è mal informato o mal consigliato. Sono pronta a confrontarmi con lui quando vuole su questo argomento per spiegarglielo direttamente”.
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In conclusione Rosella, ha parlato della squadra di cui, nonostante tutto, continua ad essere grande tifosa: “Mi auguro che la Roma possa raccogliere quanto prima i successi sportivi che merita e che mancano da tempo. E spero che non si parli più in maniera inesatta del passato per trovare alibi del presente”.
Insomma, l’ex presidentessa ha voluto mettere le cose in chiaro. Adesso, forse, si potrà ripartire verso una nuova impostazione come auspicato da Pallotta che non punta solo allo stadio nuovo – definito un “diritto per la proprietà e per i tifosi” – ma ad uno staff di primo livello da affiancare al tecnico che verrà.