Nico Schulz: il tedesco di origini ischitane con l’Inter nel cuore. VIDEO

Il padre dell’esterno dell’Hoffenheim Nico Schulz si è trasferito dall’isola campana alla capitale tedesca. Lui però ha scelto il cognome della madre e sogna di vestire la maglia nerazzurra

Il grande protagonista della vittoria della Germania contro l’Olanda nel match valido per le qualificazioni ad Euro 2020 è stato Nico Schulz.

Il terzino sinistro in forza all’Hoffenheim classe 1993 in passato all’Hertha Berlino e al Borussia Monchengladbach si sta mettendo in luce in questa stagione.

Dopo aver segnato all’esordio con la Nationalmannschaft contro il Perù in amichevole e aver disputato la Champions League con il suo club, ecco la soddisfazione della prima marcatura in un match ufficiale.

Nico Schulz però avrebbe potuto far parte della nazionale italiana di Roberto Mancini. Infatti, nonostante il cognome teutonico, ha chiarissime origini italiane. Il padre è originario dell’isola d’Ischia e il suo cognome è D’Abundo. Trasferitosi a Berlino come tanti italiani, ha intrapreso una relazione con una donna tedesca.

Nico dal canto suo ha scelto il cognome della madre, visto che i suoi genitori non si sono mai sposati. Allo stesso tempo Schulz non rinnega affatto le sue radici italiane, anzi, ama la pasta e la pizza, ma non predilige la qualità del made in Italy: “Fatico a trovare in Germania un ristorante che faccia pasta e pizza molto buone, ho standard alti. Sono stato diverse volte ad Ischia, mi piace molto, è un’isola bellissima. Purtroppo però non parlo benissimo l’italiano”.

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Nico Schulz: “L’Inter è la squadra dei miei sogni”

Il calciatore italo-tedesco ha voglia di emergere di migliorare e sogna di farlo in un club del nostro paese: “Mi piacerebbe giocare per un top team europeo. Magari in uno che gioca la Champions League ogni anno. L’Inter è sempre stata la mia squadra dei sogni. Ma sono molto rilassato, soprattutto perché sono in un grande club come Hoffenheim e mi sento molto bene. Qui sono felice”.

Una bella storia dallo sfondo azzurro. E chissà se un giorno per Schulz non si possano (ri)aprire le porte del Bel Paese.

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