Il Siviglia ha presentato in conferenza stampa il direttore sportivo Monchi. L’ex Roma è tornato nel club andaluso dopo due stagioni d’assenza.
Il Presidente del club, Castro prende la parola per primo: “Siamo qui per il nostro nuovo direttore generale sportivo, anche se le presentazioni non servono. Torna a casa sua ed è una grande notizia. Non se s’è mai realmente andato, sarà sempre parte del club. Torna con lo stesso incarico che aveva, avrà molto da dire in tutti gli ambiti della gestione della squadra. Gli abbiamo presentato un progetto di lavoro”.
Inizia a parlare Monchi: “E’ un giorno che ho sperato arrivasse il prima possibile e si sta compiendo. Voglio ringraziare il presidente e l’amministrazione e tutti coloro che hanno contribuito al farmi essere qui. Sono qui oggi perché il presidente e i direttori generali mi hanno trasmesso un’idea del futuro del Siviglia che coincide con quello che ho nella mente. Credo che dopo essere stato due anni fuori da qui, in un club importante che sarà sempre nel mio cuore come la Roma, sono cresciuto professionalmente e ho il diritto e il dovere di continuare questa crescita personale nel club che amo”.
Ritorno definitivo: “Vengo convinto che ci sia molto lavoro da fare e credo di poter apportare delle modifiche qui. L’ultima volta che sono stato ds sono rimasto 18 anni. Vengo per rimanere qui il maggior tempo possibile”.
Castro sulla clausola di rescissione per Monchi e su Sarabia e Machin: “Monchi ha un contratto come tutti i dipendenti del club. E’ una persona speciale e il suo contratto è indefinito”.
Risponde Monchi: “Sono appena arrivato, non ho ancora pensato a queste cose. Prima devo conoscere alcuni aspetti, è assurdo parlare di certi argomenti in questo momento. Devo sapere di quello che si parla per poi prendere decisioni. Per Machin il club ha lavorato come doveva”.
Vendita del club: “Non sono dentro alla testa dei grandi azionisti, però penso che il presidente è Sevillista dunque sono tranquillo per quello che mi hanno raccontato”.
Prossimo allenatore: “Voglio aiutare l’allenatore giorno dopo giorno. In quanto alle leggende urbane, io non me ne sono andato dal Siviglia perché ho litigato con qualcuno. Me ne sono andato perché credevo che era il momento di andare perché dovevo trovare motivazioni esterne. Avevo bisogno d’aria. Cercavo un posto difficile, scelsi un progetto che mi aiutasse a crescere. Ho scelto il progetto che mi aiutasse a crescere. Ero sevillista a Roma e torno ad esserlo qui”.
Aspettative enormi: “So che il mio arrivo si può relazionare con una pressione maggiore. Ci sono molte persone fuori dal Siviglia che mi hanno detto che ho sbagliato. Ho pensato a tutto. Vengo da un posto in cui ho imparato a convivere con una grande pressione”.
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Castro sul ruolo di Monchi e le responsabilità: “Ha lo stesso incarico, ma avrà una direzione generale sportiva e significa che sarà tutti i giorni nel club non solo nell’ambito sportivo, ma anche generale. Ha molta esperienza, visto tutto quello che ha appreso fuori da qui”.
Castro su Caparros: “Il prossimo anno il Siviglia deve avere un allenatore. Con Joaquin ci ho parlato due volte”.
Monchi sugli obiettivi della seconda avventura: “Devo arrivare al punto più alto del Siviglia. Dal 2003 si cominciò a costruire una struttura sportiva che cambiò tutto, nella quale crebbe il livello del marketing e quello sociale. Ci ha fatto vincere i titoli che abbiamo vinto. Aspiro a fare un altro salto di qualità”.
Primi pensieri “Quando il presidente mi ha chiamato volevo sapere che cosa cercasse da me. Mi ha parlato di aspetti che mi hanno convinto, e sono qui solo per quello”.
Messaggio ai tifosi: “Grazie perché è difficile sentirsi amato come qui. Non mi è mai mancato il tempo e la dedizione. Confidate in me, sono qui perché credo che il Siviglia possa crescere”.
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