L’Inter si arrende ai tedeschi dell’Eintracht e perde 1-0 a San Siro, i nerazzurri non accedono ai quarti di finale d’Europa League. La squadra, in piena emergenza, non ha saputo imporsi dopo il pareggio dell’andata.
L’Inter non riesce a passare il turno e si ferma agli ottavi di finale d’Europa League, così sfuma anche l’ultima competizione alla portata di Luciano Spalletti. Campionato e Coppa Italia ormai sono appannaggio di altri, l’Europa League era l’ultima occasione per mostrarsi competitivi e in corsa per un titolo.
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I nerazzurri, in piena emergenza, subiscono l’inerzia degli avversari che vanno in rete con Jovic. L’Inter non riesce a recuperare la gara, dopo lo 0-0 dell’andata, e si rassegna all’eliminazione. Ora testa al derby di campionato contro il Milan di Gattuso. Il commento del tecnico nerazzurro:
Quale aspetto è mancato di più stasera?
“Tutti, abbiamo perso subito equilibrio commettendo delle leggerezze. Loro sono andati in vantaggio, noi ci siamo innervositi ed è diventata più difficile”
Loro hanno vinto anche fisicamente, rimontavano spesso sulle seconde palle:
“Le seconde palle diventano pericolose se non hai la pulizia giusta sulle prime, se non le lavori bene diventano tutte palle a rimbalzo. Se le tratti con qualità e le lavori meglio diventano palle pulite”
Cosa c’è stato di diverso rispetto a Francoforte? I dieci minuti iniziali sono stati tra i più complicati:
“Non siamo riusciti a far girare bene la palla. A Keita poi manca un po’ di lotta da partita vera, era fuori da molto. Questa è anche colpa mia. Ha avuto quella palla per andare in porta, però pur giocando negli spazi non abbiamo determinato qualcosa di concreto. Il gol iniziale ci ha creato un nervosismo superiore a quello dovuto al recuperare la situazione di svantaggio”
C’è un problema di personalità? E una buona notizia in vista di domenica?
“Le aspettative sono molte, si vuole passare subito a squadra vincente ma le possibilità sono poche e la ricerca che devi trovare è ottenere vittorie importanti. Noi l’equilibrio lo abbiamo perso subito, lo 0-0 ci permette di andare fino a un quarto d’ora dalla fine e di vedere cosa succede. Siamo in casa, giochiamola con intelligenza; invece abbiamo fatto confusione nel forzare giocate non di squadra, tentativo di risolvere la questione non da soli, il che ti dà difficoltà. Lo 0-0 alla fine è stato un risultato penalizzante, come è venuto fuori nei giorni precedenti. Si deve vincere, però si può fare da ultimo mica solo nei primi 10 minuti”
Paura di avere delle scorie negative verso il derby?
“Parlare di paura è difficile, anche a sentirselo dire. Poi bisogna vincere in 10 minuti questa partita qui e non è corretto, ovvio che bisogna fare meglio di quanto fatto stasera. Ma che fanno, ci picchiano o giochiamo a calcio? Bisogna avere più fiducia ma quello viene automatico, da stasera uno pensa alla partita e rivede ciò che è stato lo scorrere delle fasi e sa riconoscere di non essere stato così capace di letture equilibrate”.