Claudio Ranieri torna a Roma e dimostra subito il suo attaccamento a tifosi e società: “Non ho dormito per l’emozione, la Roma è la mia vita”
Ranieri torna a Roma e sembra che non se ne sia mai andato, forse è così, perché il cuore può stare in un posto solo: il suo è a Testaccio, dove è nato e cresciuto e dove ha tifato quella squadra che adesso – suo malgrado – si ritrova ad allenare per la seconda volta. Claudio e la Roma, una storia d’amore, come sottolinea lui stesso appena atterrato nella Capitale.
Prendere in mano una squadra amareggiata non è facile, eppure lui ha risposto presente. Nonostante tutto, nelle foto di rito appare sorridente. Durante il primo allenamento, con il cronometro al collo e la tuta di rappresentanza, torna professionale perché “quando la Roma chiama è impossibile dire di no”. Lui è chiamato a risollevare le sorti di un ambiente sfiduciato e di un gruppo orfano di certezze, con la terra bruciata sotto i piedi, senza alcun riferimento. A gettare benzina sul fuoco, le dimissioni di Monchi. Via anche il medico societario dopo sette anni. Una vera e propria rivoluzione, per un mini-campionato che comincia: il premio è arrivare in zona Champions League in appena 12 partite.
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Impresa non facile, per questo Ranieri chiede vicinanza e attaccamento chiamando in causa il tifo di cui è degno rappresentante: “La Roma è la mia vita, stanotte non ho dormito per l’emozione, è un momento particolare. Abbiamo poco tempo e ci giochiamo il futuro. Chiedo di stare vicino ai ragazzi, di supportarli, si dovrà lavorare molto a livello psicologico per superare questo periodo. Alla fine chi soffre maggiormente siamo sempre noi tifosi”. Dunque, una nuova pagina di storia sta per essere scritta all’ombra del Colosseo, la firma – con l’ipotesi di un ruolo dirigenziale successivo a quello di traghettatore – la mette ancora lui. Claudio Ranieri, l’uomo che ha conquistato la Premier contro ogni pronostico.