Roma, c’è una stagione da salvare
E’ finita come peggio non poteva, vale a dire con una eliminazione beffarda in una Champions League nella quale la Roma poteva senz’altro andare più avanti. L’ingenuità di Florenzi a cinque minuti dalla fine dei supplementari è costata carissima. L’errore dell’arbitro sul successivo rigore non concesso su Schick (perché non guardare il Var?) pure.
Non ci si può però solamente arrabbiare per una decisione arbitrale, perché bisogna andare a rivedere per forza di cose una partita giocata maluccio. Non con il piglio di chi la vuole vincere a tutti i costi. Il primo gol del Porto è nato da un errore incredibile di Manolas. Il secondo da una dormita generale della difesa ma soprattutto di Marcano, che ha “mollato” Marega forse confidando in una uscita di Olsen.
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Concesso l’alibi della stanchezza, nei supplementari è impossibile anche non menzionare le due clamorose occasioni che ha avuto Dzeko per andare a segno. Il centravanti queste occasioni le ha sprecate, ma gli va dato atto di essersi sbattuto su tutto il fronte offensivo, ingaggiando un duello fisico e dialettale con Pepe.
Insomma, Roma fuori dalla Coppa Italia e dalla Champions League, e al momento anche distante tre punti dal quarto posto, l’obiettivo minimo per una stagione che altrimenti sarebbe disastrosa. Cambiare allenatore può servire a questo punto? Probabilmente no, anche se questo continuo vociare sui possibili successori di Di Francesco non fa altro che alimentare questa possibilità.
Nel caso peggiore sarà ancora una volta il tecnico a pagare, ma bisogna ribadire che le colpe di questo rendimento non sono certo tutte le sue. Staremo a vedere, di sicuro adesso c’è un match con l’Empoli da preparare in un clima rovente. E con nessuna possibilità di sbagliare.
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