MotoGP 2019, Lorenzo carico per l’inizio di campionato con la Honda.
Jorge Lorenzo è riuscito a rientrare in tempo per l’ultimo test MotoGP 2019 in Qatar. Dopo la frattura allo scafoide sinistro in allenamento e la conseguente operazione, aveva dovuto saltare i tre giorni a Sepang ed è potuto tornare solamente a Losail. Tuttavia, le sue condizioni fisiche non erano al meglio ancora.
Seppur la classifica finale dica che il maiorchino ha ottenuto il quinto miglior tempo del test, in realtà in ottica gara non è chiaro dove potrà piazzarsi. Infatti, nelle tre giornate non ha potuto fare long-run a causa del fastidio al polso operato e dunque non ha svolto lo stesso lavoro di altri colleghi. Ha cercato di prendere confidenza con la sua Honda RC213V, provando alcune novità a livello di ergonomia che potessero farlo sentire maggiormente a proprio agio in sella. In vista del GP, che sarà proprio in Qatar il 10 marzo, c’è incertezza sulla sua situazione.
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Stamattina Lorenzo in una conferenza stampa ha parlato delle sue condizioni fisiche e anche della sua attuale moto: «Sto abbastanza bene. All’inizio ero un po’ arrugginito, poi sono migliorato e nell’ultimo giorno di test sono stato abbastanza veloce. In gara non sarò al 100%, ma comunque vicino. Sono contento del lavoro fatto da Honda sul motore, penso che siamo alla pari della Ducati».
Il cinque volte campione del mondo ha parlato anche della convivenza col nuovo compagno Marc Marquez, dopo aver già avuto a che fare con Valentino Rossi in Yamaha: «Spero che non sia più complicato. Vedremo cosa succederà. Sicuramente non sono il favorito, non conosco bene la moto e ho concluso col nono posto nel 2018. Ma tutti sanno che sono molto testardo e che non mi fermo finché non raggiunto l’obiettivo».
Lorenzo si è espresso anche sul fatto di comporre una sorta di dream team con Marquez, visti i titoli vinti da entrambi (dodici totali): «Non è una bugia. Io, lui e Valentino siamo gli unici campioni MotoGP. Finora è così, i numeri non ingannano. Comunque per il titolo non ci siamo solamente io e Marc. Anche altri hanno concrete possibilità, ci sono sette candidati. Ormai è difficile indicare un favorito, non c’è più la stabilità di risultati come in passato».
Matteo Bellan