Sull’inchiesta ‘Football Leaks’: “Non se so niente. Lei ne sa qualcosa? Mi hanno fatto 200 domande, ho risposto quasi a tutte e non ne so più niente. Se qualcuno ha qualcosa da dire o da denunciare, però, lo faccia dai giudici nell’interesse del calcio”.
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Sui presunti aiuti a Paris Saint–Germain e Manchester City per il Fair Play Finanziario: “Niente. Ho fatto sempre il mio lavoro. Se uno pensa che il segretario generale Uefa (il ruolo di Infantino allora, ndr) possa fare il suo lavoro con i segnali di fumo, allora bene. Chiaro che discuti, incontri, interagisci. Ma poi ci sono commissioni, giudici con dieci anni di esperienza alla Corte di giustizia Ue, appelli… Per di più, mi si accusa su una materia che ho creato anch’io per rimettere in piedi il calcio. Portando l’Europa da un deficit di 1,7 miliardi a un attivo di 600 milioni, il fair play ha dimostrato tutta la sua utilità”.
Sulla situazione Icardi e Wanda Nara: “Noi e la Uefa lavoriamo assieme su un tema importantissimo che ha anche risvolti etici: ogni anno muove otto miliardi di euro. Quella di agente è una professione che va regolamentata. Si parla tanto degli Usa, il paese del liberismo sfrenato, ma lì ci sono libri di regole ferree e anche il carcere. In Europa no. È il momento di intervenire. Riguardo all’Inter, be’, spesso sono più duro con lei che con gli altri. Però Icardi lo vorrei sempre. Spero che si mettano d’accordo e siano felici entrambi!”.
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