L’ex attaccante della Juventus ha parlato a margine del Premio dedicato a Giacinto Facchetti
Gianluca Vialli non molla. È questo il messaggio che ha voluto mandare durante il Premio Giacinto Facchetti, istituito da La Gazzetta dello Sport in memoria dell’ex capitano interista scomparso nel 2006. Il campione d’Italia con la Sampdoria nel 1991, è stato insignito del premio “bello del calcio”.
Vialli nonostante il periodo difficile, riesce comunque ad essere coinvolgente con la sua simpatia nel commentare questa gratificazione:“È la prima volta che mi hanno definito il bello del calcio, perché di solito quello era sempre Mancini, io al massimo ero il più simpatico.Ma visto che lo ha preso Zola prima di me, allora ci può stare. Cerco di non commuovermi nel ringraziare allenatori, dirigenti, amici, la mia famiglia, compagni di squadra, io credo di avere in questo ambiente tanti amici. Ringrazio anche chi mi ha dato il premio magari nel prendere la decisione a avranno pensato, diamoglielo adesso che poi l’anno prossimo non c’è più (ride). La battaglia continua, sto bene. Non mollo. Grazie di tutto”.
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Vialli premiato in occasione del decennale della scomparsa di Candido Cannavò
Non è stata solo una giornata nel segno di Vialli e Facchetti, bensì anche del ricordo dello storico direttore de La Gazzetta dello Sport Candido Cannavò (dal 1983 al 2002).
Tre giorni fa infatti, ricadeva il decennale della scomparsa del giornalista che ha reso grande il giornale rosa. Dunque un ulteriore motivo d’orgoglio per un evento che va ormai avanti da dodici anni.
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