La Juventus nel giro di 10 giorni si giocherà buona parte dell’intera stagione.
I bianconeri, è inutile negarlo, sono concentrati soprattutto sul retour-match di Champions League contro l’Atletico, in programma il 12 marzo a Torino.
Prima però c’è da chiudere il discorso scudetto. Il vantaggio di 13 punti è notevole ma uno scivolone sabato nel faccia a faccia di Napoli, potrebbe innescare qualche meccanismo psicologico nemico per il prosieguo del cammino e minare qualche certezza.
“Napoli sarà un test importante in vista della Champions”, ha detto nel post gara di Bologna Allegri, contravvenendo al suo mantra comunicativo, con cui solitamente tiene alta la tensione dei suoi. Dall’altra parte c’è un Ancelotti che ancora non ha alzato bandiera bianca sulla lotta al titolo, al San Paolo sarà battaglia.
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Contro gli emiliani si sono viste le scorie post Madrid, per stessa ammissione del tecnico bianconero. Ma c’è dell’altro. La condizione fisica della Vecchia Signora appare precaria, complice, si dice, un richiamo di preparazione durissimo.
Il momento no della Juventus arriva nella fase cruciale della stagione. L’avvicinamento a quella che è diventata la gara dell’anno desta qualche preoccupazione. Per il ribaltare lo 0-2 contro la banda Simeone ci vorrà la classica gara perfetta. Ad oggi la “remuntada” pare utopia. Staremo a vedere.
L’eliminazione agli ottavi di finale segnerebbe il fallimento e l’addio certo di Allegri a giugno, tanto più nella stagione in cui il presidente Andrea Agnelli ha acquistato “mister Champions” Ronaldo per rialzare la Coppa dopo 23 anni.
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