Da poco ha concluso la sua esperienza in Cina, come preparatore dei portieri della Nazionale. Ha vissuto il decennio 1992/2002 come secondo di Peruzzi, Van der Saar e Buffon nella Juventus, conquistando, tra gli altri trofei, la Champions League nel 96′ a Roma. Grande uomo di spogliatoio, Michelangelo Rampulla, in esclusiva ai microfoni di SportNews.eu, parla del mondo bianconero, del caso Icardi, di Donnarumma e dei suoi anni in Asia.
Questa sera va in scena il primo round della sfida tra Atletico Madrid e Juventus. Sensazioni?
“L’Atletico è un avversario tosto. Alla Juve poteva andare meglio il sorteggio, ma quando arrivi a questo punto della Champions trovi squadre forti. I bianconeri possono passare il turno”.
Secondo lei per la Juventus, la Champions è un’ossessione?
“Sì. Dopo tante finali perse e a distanza di 23 anni dall’ultima conquistata, ti rimane sempre la voglia di vincerla. Ci si spera ogni volta. La squadra è stata costruita per arrivare fino in fondo, vincerla dipende da diversi fattori.
A proposito di fattori, Ronaldo può essere il valore aggiunto per alzare la Coppa?
“Sicuramente. Oltre all’apporto sotto il profilo tecnico, Cr7 da qualcosa in più a livello di fiducia, sicurezza ai compagni. E’ un trascinatore. Insomma, un’arma in più a disposizione”.
Più forte la sua Juve o quella attuale?
“E’ sempre difficile rispondere a questa domanda. Ogni squadra va valutata rispetto al suo periodo. Certo, in dieci anni di Juventus ho vinto tanto e siamo arrivati quasi sempre in fondo alle competizioni”.
Se dovesse invece scegliere il migliore allenatore della storia bianconera?
“Senza dubbio Lippi. In un ipotetico podio metterei Marcello sul gradino più alto, poi Trapattoni e Allegri”.
Lei è stato un grande uomo di spogliatoio, qual è la sua idea sul caso Icardi?
“Da ex giocatore dico che la fascia da capitano è relativa, conta molto di più la leadership e questa viene determinata dai compagni di squadra. Credo che agli altri giocatori abbiano dato fastidio le parole Wanda Nara. Se fosse stata solo agente e non moglie, a mio avviso non sarebbe successo nulla”.
In ogni caso, secondo lei l’Inter ha sbagliato a togliergli la fascia?
“In quel modo sì. La società è stata inelegante. Poteva gestire meglio la situazione”.
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Da ex portiere, un parere su Donnarumma. Può diventare un fuoriclasse?
“Già lo è. Considerata l’età può migliorare ancora e diventare come Buffon”.
Ci parli della sua esperienza in Cina. A che punto è il calcio nel Paese asiatico?
“Bella esperienza. Ho allenato portieri molto forti. Rispetto al livello del calcio, loro non hanno ancora la competitività perché nessuno dei calciatori cinesi gioca in Europa. A parte 2/3 società, non vengono curati i settori giovanili”.
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