Il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, in esclusiva a SportNews.eu, parla del caso Pro Piacenza. Domenica scorsa la partita di Cuneo persa 20 a 0 dopo aver schierato 7 giocatori, il minimo stabilito, per lo più ragazzini. Ieri il Giudice Sportivo ha escluso il club dalla Lega Pro perchè il numero di tesserati inseriti nella lista era inferiore a sette, parlando di gara “farsesca” e la Figc ne ha revocato l’affiliazione. La società emiliana versa da tempo in gravissime condizioni economiche, tra l’altro con gli stipendi da pagare ai giocatori svincolati.
Presidente Ghirelli, Pro Piacenza fuori dalla Lega che lei guida dallo scorso novembre. Un suo giudizio…
“Decisione giusta. I giudici hanno agito nel modo più corretto rispetto alla normatova esistente”.
Qualcuno pensava che a campionato in corso nessuno prendesse una decisione così drastica. E’ stata scelta la linea dura…
“Le regole vanno rispettate all’inzio, durante e alla fine del campionato”.
La situazione del Pro Piacenza era nota da tempo. La Lega da lei presieduta non poteva prevenire?
“No. A luglio noi abbiamo chiesto l’esclusione di questa società, quindi chi governava la Figc allora doveva provvedere. Noi in realtà chiedemmo l’esclusione di tutte le società prive di fideiussioni. Questa situazione è figlia delle decisioni prese contro le proposte della Lega Pro”.
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Negli ultimi consigli, la Figc ha varato una serie di norme più severe in materia di iscrizioni, tesseramenti e rispetto delle scadenze finanziarie. Possiamo dire che queste situazioni non si verificheranno più?
“Certo. Abbiamo inserito delle norme. Per esempio, dal prossimo anno chi non ha fideiussioni o altri documenti validi non inizia il campionato e se non vengono pagati gli stipendi si va fuori anche durante il torneo. Questa è una rivoluzione”.
Resta la gara farsa di Cuneo, il 20 a 0 sul Pro Piacenza, in campo con diversi ragazzini e qualche tesserato irregolare. Una delle pagine più brutte del nostro calcio….
“I tesserati irregolari sono stati squalificati. L’altro aspetto è l’azione diseducativa dei genitori di quei ragazzini. Se fossero stati i miei nipoti, non li avrei mai fatti scendere in campo in una partita di questo genere”.
La speranza è che anche queste cose non accadono più…
“Non speriamo nulla. Facciamo. Si può cambiare solo agendo”.
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