Chelsea, parla Sarri: “Non mi sento in bilico. Più preoccupato per i risultati . I cori? Normale che i fans siano arrabbiati”

Maurizio Sarri sotto accusa dai tifosi del Chelsea
Maurizio Sarri sotto accusa dai tifosi del Chelsea

Non sono preoccupato. Andiamo avanti“. La tenacia è uno dei suoi punti di forza e la mostra ancora apertamente. Così Maurizio Sarri insiste nel dire che non è preoccupato di essere licenziato da Roman Abramovich, il patron del Chelsea.

Sono ore difficili per l’ex allenatore del Napoli, il momento peggiore da quando è alla guida dei Blues, pesa come un macigno l’eliminazione dalla FA Cup ieri sera contro il Manchester United.

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Oltre ai risultati adesso c’è anche la rottura con parte della tifoseria, in più di una occasione la curva ha cantato a gran voce “Fuck Sarriball“. Sarri ha sentito i cori ai quali non ha fatto una piega durante la sfida contro i Red Devils. Nel post partita il tecnico italiano alle domande sul fatto se si senta in bilico e sul possibile licenziamento ha risposto così: “Non è un mio problema. Ero più preoccupato per la mia posizione quando nel  campionato in Italia sono arrivato secondo. Non lo sono ora. Mi preoccupano i risultati, non i fans. Capisco la situazione, posso immaginare che i nostri tifosi siano arrabbiati, siamo fuori dalla FA Cup” replica l’allenatore.

Ci sarebbero poi le continue voci sui rapporti tesi nello spogliatoio, con le notizie secondo le quali i giocatori del Chelsea sarebbero  sottostimati e si rifiuterebbero di cambiare tattica. L’allenatore italiano replica: “Penso che la situazione con i giocatori sia molto buona in termini di rapporto, ma non è così importante. Conta solo giocare bene e ottenere buoni risultati. Il mio compito è quello di lavorare con i ragazzi per cercare di migliorare in pochi giorni. Abbiamo concesso il secondo gol senza determinazione e aggressività. La differenza è lì. Sono state giocate 78 palle nella metà campo del Man United senza segnare. C’è bisogno di più movimenti senza palla e meno azioni individuali” ha concluso il manager italiano.

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