Calcio, Marcello Lippi: “Gattuso è un fuoriclasse ed i risultati lo dimostrano”.
L’ex allenatore della nazionale italiana, Marcello Lippi, ha parlato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport ed ha affrontato numerosi temi.
Zaniolo: “E’ spuntato improvvisamente. Chi l’ha mai visto alla sua età uno così? Sta facendo cose fantastiche. E’ pronto, non ha limiti. Oltre lui anche Chiesa, Pellegrini, Cristante, Bernardeschi…”
Nazionale: “Trovo diversi parallelismi tra quella attuale e la mia. Aggiungo anche che Mancini sta facendo meglio. Noi abbiamo vinto il Mondiale ed è stato meraviglioso, Roberto ha un bel problema: l’esagerazione di stranieri. L’Atalanta, squadra che amo, ne aveva 11 l’altro giorno. Soltanto la Roma schiera italiani ed un po’ il Milan.
Mancini: “Si, è più sereno, proprio come me. Si cresce, si capisce che non ne vale la pena. Fuori sono più calmo, ma negli spogliatoi mi dovreste sentire, mi arrabbio come prima”.
Futuro: “O si concretizza quel progetto cinese oppure una bella estate di vacanza. Poi a settembre vediamo. Mi piacerebbe una nazionale non lontana dall’Italia. Niente club, mi hanno cercato anche società importanti, ma non ho più voglia, sto per fare 71 anni ed anche se l’età anagrafica mi permette di continuare, quella mentale mi dice di no”.
Pericolo Atletico Madrid: “A questo punto non è più la qualità delle rivali che conta, ma la tua dimensione. Da come le squadre sono arrivate a questo appuntamento, si capisce che c’è stata una programmazione. Ora conta la dimensione tecnica, tattica e psicologica, oltre alla condizione atletica. Sarà una partita equilibrata e molto difficile”.
Juve favorita: “Non posso dire un solo nome, quindi ne faccio 4: Juve, Barcellona, Real Madrid e City. Sono le più forti. Non fatevi ingannare dal campionato, il Real è una macchina da Champions come il City da grandi partite. I bianconeri hanno Ronaldo, non uno comune. Prima di Allegri, la Juve veniva dopo le favoritissime, ora è nel gruppo di chi può vincere sempre. Con CR7 può essere l’anno buono”.
Sacrificare Dybala: “Non si tratta di mettere in discussione nessuno, ma di ricordare che l’equilibrio è sempre la parola più importante nel calcio, più dei campioni. Una squadra deve essere equilibrata ed un allenatore non deve guardare in faccia a nessuno”.
La Roma non è solo Zaniolo: “Contro il Porto la squadra ha giocato un bellissimo calcio. Dzeko è stato fantastico, trascinava i compagni ed era felice per il goal di Zaniolo. Speriamo non si ripeta uno di quei scivoloni”.
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Zaniolo come Baggio, Del Piero e Totti: “Non so se avessero anche loro 19 anni quando hanno cominciato a far vedere le loro qualità. Zaniolo è impressionante. Due-tre anni fa, tra Entella, Fiorentina ed Inter, non dava la sensazione di essere così dirompente. E’ cresciuto, fa cose come il goal con lo scavetto a portiere dopo sterzata e dribbling. Mancini è stato bravissimo a chiamarlo. Ha lanciato un messaggio, come dire che se non l’avesse fatto giocare qualcun altro, l’avrebbe fatto lui.
Caso Inter-Icardi: “Non sta succedendo niente di eccezionale. Nessuna voglia di scaricarlo. Semplicemente hanno pensato che per il bene della squadra potevano essere utili fatti come il cambio di fascia. Mauro è un capitale ed i nerazzurri non sono così stupidi da non farlo giocare e deprezzarlo. Icardi sarà recuperato per il bene suo e della squadra”.
Gattuso: “Le sue squadre non hanno solo grinta e cattiveria, hanno una precisa organizzazione: partono palla a terra dall’area, anche troppo all’inizio. Rino è un fuoriclasse assoluto nel coinvolgere emotivamente chi lavora con lui. Nessuna sorpresa. E poi quei due…”.
Piatek e Paquetà: “Paquetà è bravo, mio figlio me ne aveva parlato un paio di anni fa: non è normale che uno arrivi da un altro continente, senza riposare e giochi sempre titolare. Ma Piatek… non ho parole. Da quando al mondo si parla di centravanti, il principio è lui. C’è il “falso” nove, ci sono i tre attaccanti, ma il vero 9 è lui. Non ha paura di niente”.
Napoli: “Gioca un bellissimo calcio, forse non sempre lo concretizza, ma il problema è che chi è davanti ne ha vinte 21 su 24. Non è facile psicologicamente stare sempre ad inseguire sapendo che un pari ti fa piombare a -13. Da affezionato del Napoli, però. mi stupisce che rispetto ai miei tempi non ci siano più 50-60 mila persone allo stadio. Un vero peccato”.
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