Inter, caso Icardi, Wanda Nara: “L’Inter è una famiglia, non vogliamo andare via”

Wanda Nara
Wanda Nara a TikiTaka sul caso Icardi

Wanda Nara è intervenuta ai microfoni di TikiTaka, su Canale 5, per fare chiarezza sulla vicenda che ha coinvolto lei, l’Inter e Mauro Icardi.

Wanda Nara è stata, in questi giorni, protagonista nel dibattito calcistico. Quasi quanto suo marito Mauro Icardi. Al centro di tutto: il possibile rinnovo contrattuale del numero nove nerazzurro che non arriva. Quando le trattative sembravano concretizzarsi, le due parti – la società e il calciatore – si sono allontanate. Fasi intricate di un idillio che potrebbe presto trasformarsi in un possibile divorzio. Causa di questo allontanamento sarebbero state alcune prese di posizione, sui social, di Wanda Nara (che è anche procuratore di Icardi): “Se mi date da scegliere tra il rinnovo e l’arrivo di uno che gli mette cinque palloni buoni, forse preferisco che Mauro abbia un aiuto in più”. Queste parole sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso in casa Inter.

I dirigenti nerazzurri, stufi dell’atteggiamento di Wanda Nara e del suo assistito che avrebbe messo in imbarazzo – stando alle parole di Ausilio – società e giocatori, hanno scelto insieme all’allenatore di togliere la fascia di capitano dell’Inter all’attaccante. Da questo gesto, doloroso ma unanime e obbligato – come ha ribadito anche Spalletti ai giornalisti – sono iniziate rappresaglie interne fra il giocatore, la società e lo spogliatoio. Prima la mancata presenza di Icardi a Vienna contro il Rapid nonostante fosse convocato, poi quelle scuse che hanno tardato ad arrivare ed infine la comparsa allo stadio (in tribuna, per vedere la partita) senza andare in spogliatoio a salutare i compagni dopo la vittoria di oggi pomeriggio contro la Samp.

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Icardi ha ammesso, tramite Instagram, di voler riconquistare la fiducia di tutti con un atteggiamento migliore (che ancora latita secondo l’allenatore e una parte della tifoseria). Soprattutto perché l’ex doriano ha scelto, con i suoi atteggiamenti, di non voler prendere minimamente le distanze dalle parole della moglie, che sono di fatto la pietra dello scandalo. Un tassello in più ha provato a fornirlo proprio la sua signora che, in veste di procuratore, è intervenuta al programma di Pierluigi Pardo dove fa anche la valletta:

“Non abbiamo avuto dubbi sulla nostra presenza allo stadio contro la Sampdoria, siamo interisti da sempre e tifiamo. Ieri mattina mi sono svegliata per portare i miei figli a calcio, otto di mattina ed è successo quello che tutti sanno. L’aggressione. Per fortuna è stato tutto ripreso dalle telecamere, ho chiamato a una persona che lavora all’Inter. 5 minuti dopo ha chiamato Marotta e abbiamo fatto tutto quello che si doveva.  Mauro ci tiene alla maglia e questa fascia la portava con orgoglio, specialmente dopo Zanetti. Non mi aspettavo che i dirigenti reagissero così, l’ho saputo tramite Twitter. Mauro ha fatto 120 gol con questa maglia: è il primo a credere nella squadra. Lo stesso vale per me e i figli. Mi ha fatto piacere che Marotta ha speso parole buone come famiglia, per noi l’Inter è una famiglia. Non vogliamo andare via. Grazie anche Moratti che ha speso belle parole quando Mauro stava male. Lui si chiude, non riusciva a giocare e grazie all’ex presidente si è ripreso. La mia figura è stata strumentalizzata per qualche dichiarazione. Questo mondo con le donne è un po’ duro. Spero che si risolva tutto per il nostro bene e quello dell’Inter” ha concluso.  

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