Queste le parole rilasciate da Gennaro Gattuso ai microfoni della tv sportiva a pagamento DAZN poco dopo l’esaltante vittoria esterna del Milan nel derby lombardo con Matteo Salvini in tribuna:
“Credo in tutti i miei ragazzi, in questi sette-otto mesi ha avuto un po’ di problemi. A livello tecnico Çalhanoğlu ha giocato al di sotto delle sue possibilità, a livello di corsa ha fatto una grande stagione, ci è mancata la sua qualità che ha espresso nelle ultime due partite. La fiducia ci vuole, il rapporto che ho con Hakan ce l’ho con tutti, è normale che chi gioca meno mi guarda con gli occhi storti, fa parte del mio lavoro. L’abbraccio che gli ho dato vale per tutti i giocatori. Tante volte giocando uomo su uomo si creano linee di passaggio, nel secondo tempo l’abbiamo fatto bene”.
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“Con Calabria quattro cinque aperture non sono state fatte bene, l’avevamo preparata bene, dovevamo subire il meno possibile i loro quinti e riuscire a palleggiare avendo una soluzione in verticale. Kessié l’ha fatto bene, anche Paquetà. L’Atalanta è una squadra che ti lascia un po’ di profondità e penso che siamo stati bravi a sfruttarla”.
ED INOLTRE IL TECNICO CALABRESE HA AGGIUNTO:
“Abbiamo fatto una grandissima partita, siamo stati fortunati a far gol gli ultimi venti secondi. Siamo riusciti a pareggiarla e nella ripresa la squadra ha espresso un buonissimo calcio”.
“Bisogna continuare su questa strada, con il sacrificio! Basta vedere come hanno lavorato gli esterni che assorbivano i loro quinti, in questo momento ci sta dando una grandissima mano la voglia di sacrificarsi di giocare a calcio”.
“Ci godiamo una giornata bella, ma la testa va venerdì all’Empoli perché in questo momento non possiamo mollare di un centimetro. Nel primo tempo tante volte cercavamo palla dritta per Suso e Piatek mentre dovevamo cercare di più Bakayoko, così ad una squadra come l’Atalanta fai solo il solletico”.
“Se riesci a palleggiare ed esci dalla prima pressione hai tanto campo. Quando andavamo a conquistare palla e uscivamo bene avevamo tanto campo negli ultimi trenta-quaranta metri”.
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