Grande amarezza e commozione in Argentina per il funerale dell’attaccante Emiliano Sala.
La camera ardente è stata aperta alle 7 del mattino nella palestra della scuola calcio dove Emiliano iniziò la carriera da calciatore. Siamo nella piccola cittadina di Progreso dove c’è il San Martìn de Progreso, il suo primo club dalla maglia rossonera.
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Molta folla che piange il suo ragazzo, circa 3.500 persone che attendono il feretro all’esterno della palestra. Tra di loro anche il manager del Cardiff City Neil Warnock, colui che non ha mai potuto allenarlo e che ha lasciato un commento davvero emozionante: “Siamo qui per lui insieme alla gente che gli voleva bene sin da piccolo, siamo tutti addolarati ma mai come i suoi parenti stretti specialmente la madre Mercedes e la sorella Romina”.
Presente insieme a Warnock il resto della delegazione del club gallese del Cardiff, il dirigente Ken Choo e soprattutto Callum Davies, che era all’aeroporto di Cardiff quella sera maledetta, aspettando invano l’arrivo del Piper su cui viaggiava il povero Sala.
Era partito da Nantes, la sua ex squadra, dove è diventato famoso nel calcio europeo e dove è stato allenato da una leggenda del calcio inglese come il romano Claudio Ranieri. Il feretro di legno è stato portato a spalla anche dall’ex compagno al Nantes, il difensore Nicolas Pallois. Sono stati insieme anche al Niort e al Bordeaux!
Fra i più commossi i parenti e gli amici del piccolo borgo vicino a Progreso, la frazione di Cululù al completo per onorare Emiliano e stare accanto alla famiglia in un grande abbraccio.
Presente anche Nicolas Higuain, fratello di Gonzalo ed ex manager di Sala. Per lui la vicenda è molto strana: “Mi puzza tutta questa storia, lui da solo su quell’aereo, di notte. Mi sembra strano”. Mentre un cugino di Sala rincara la dose: “Lo hanno ammazzato”.
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