Formula 1, la gestione di Liberty Media nel mirino degli organizzatori dei GP.
La FOPA contro Liberty Media. 16 dei 21 organizzatori dei gran premi hanno espresso dubbi sulla gestione dell’attuale proprietà americana della Formula 1.
La Formula One Promoters’ Associationsi è riunita a Londra per discuterne, come rivelato dall’agenzia Reuters. Ed è stata prodotta una lettera nella quale vengono espresse le varie problematiche esistenti. In particolare tre: la perdita di contenuti gratis per i fan (inclusi i GP trasmessi in chiaro), la mancanza di chiarezza sulle nuove iniziative di business (incluso il coinvolgimento degli organizzatori dei GP), la contrarietà al meccanismo per il quale l’introduzione di nuove corse avviene a scapito di quelle già in calendario.
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La FOPA vorrebbe essere maggiormente presa in considerazione da Liberty Media. Nella lettera è stata auspicata una collaborazione superiore in futuro, per il bene della crescita della F1. Stuart Pringle, presidente dell’associazione e organizzatore del GP di Silverstone, è stato chiaro: “Tutti sono insoddisfatti – ha spiegato alla stampa inglese -. Le idee di Liberty sono incoerenti. Siamo stati tutti rispettosi e silenziosi fino ad ora, ma abbiamo grandi preoccupazioni per la salute futura dello sport sotto questa gestione. Nuova gara a Miami? Sembra che stiano ottenendo un accordo gratuito e questo non sta bene a nessuno. Inclusi ai colleghi statunitensi di Austin, che stanno lavorando duro per trovare i soldi e pagare il loro GP”.
Tra coloro che non sposano la linea della della Formula One Promoters’ Association c’è Sergey Vorobyey. Si tratta del vice-direttore della Rosgonski, società che organizza la gara di Sochi (Russia). Intervistato da Motorsport.com, ha dichiarato: «Il comunicato è abbastanza immotivato, perché tutte le questioni indicate sono state risolte in un modo o nell’altro nell’attuale format della Liberty Media. Non condivido la posizione dell’attuale presidente Stuart Pringle. Non credo che questo approccio sia costruttivo e quindi noi, insieme ad altri Gran Premi, abbiamo deciso di non essere membri della FOPA. Se guardiamo il calendario attuale della Formula 1, non vedo il Gran Premio di Miami, quindi qual è il senso di avere delle conversazioni teoriche su come potrebbero andare le cose nel 2020?».
Matteo Bellan