MotoGP 2019, presentato il team Repsol Honda con Marquez e Lorenzo.
Stamattina a Madrid c’è stata la presentazione del team Repsol Honda MotoGP. Un evento molto atteso, visto che si sono visti assieme con la stessa tuta per la prima volta Marc Marquez e Jorge Lorenzo.
E’ stato definito il “dream team” visto il valore dei due piloti. Un totale di quindici titoli mondiali conquistati dai due spagnoli. Ovviamente c’è tanta pressione nell’ambiente, ma una casa come quella di Tokio sa come gestire queste situazioni. Inoltre i due rider hanno ormai maturato esperienza e sanno quanto possa essere controproducente farsi la guerra. La concorrenza è pronta ad approfittarne poi.
> Se vuoi rimanere aggiornato sulle news di sport >> CLICCA QUI
Marquez decisamente entusiasta della nuova moto e pronto alla sfida che lo attenderà: «E’ un privilegio far parte di questa famiglia, dove correvano i miei idoli. Il rapporto che c’è con Honda Repsol mi fa sentire molto integrato con la squadra, è il team dei miei sogni, ho ricevuto alcune offerte da altre scuderie, una già nel 2012 passando subito in MotoGP, ma non ho mai pensato di cambiare scuderia».
Al sette volte campione del mondo non piace la definizione di “dream team”, nonostante l’altissimo livello presente in squadra: «E’ presto per dirlo, faremo i conti a fine stagione, si potrà dire solo se saranno arrivati i risultati. Non mi piace definirci così ora… Far parte di questa squadra significa lottare per la vittoria, per i podi, per il Campionato, altrimenti è un fallimento».
Immancabili anche le dichiarazioni di Lorenzo, alle prese con un polso sinistro infortunato e costretto a saltare il test di Sepang (6-8 febbraio). L’ex pilota Ducati è molto motivato per l’avventura in Honda: «E’ un grande onore per me far parte di questa squadra, sono davvero felice. Ho avuto la fortuna di correre con altri team storici, ma ho capito subito che questo è di un altro livello. Lo vedi in tutto, a cominciare dall’attenzione per i dettagli. Questo spiega anche le grandi aspettative che ci sono. La fiducia che Honda ha messo su di me per avermi è un motivo di pressione, è vero, ma ho già l’esperienza giusta per ottenere i migliori risultati possibili dalla moto, cercando di ripagare al meglio il team».
Il pilota maiorchino ha avuto modo di parlare pure delle proprie condizioni fisiche, tutt’altro che ottimali: «Non mi aspettavo di farmi male ora, partiamo un po’ indietro rispetto al programma iniziale, ma cerchiamo di affrontare nel modo più positivo questa situazione. Siamo nel 2019, le tecnologie a livello medico aiutano molto nel recupero. E’ stata un’operazione complicata, poteva richiedere anche 5-6 mesi di riabilitazione. Mi piacerebbe partecipare ai test in Qatar (23-25 febbraio), anche se non dovessi essere al 100%, per provare le novità della moto e non arrivare all’ultimo in gara a Losail. Mi aspetto di essere se non al top, ma vicino al top per il primo Gran Premio».
Matteo Bellan