Formula 1, Kubica: “Rifiutare la Ferrari è stato complicato”

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Formula 1 | Kubica ha respinto una proposta della Ferrari.

Il 2019 sarà l’anno del ritorno di Robert Kubica nel campionato di Formula 1. Un evento molto atteso, visto che il pilota polacco mancava dal 2010. C’è tanta curiosità di vederlo all’opera.

Purtroppo la Williams su cui salirà non è una monoposto competitiva. Il 2018 del team è stato un autentico disastro. Si spera che la nuova stagione porti dei miglioramenti, anche se non c’è troppo ottimismo. Nei prossimi test e nelle prime gare si capirà meglio il livello di competitività della vettura. E se Kubica potrà ambire a qualche risultato interessante nel corso dell’anno.

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Il polacco ha voluto fortemente tornare a correre in F1 e ha anche rifiutato un’offerta della Ferrari. La scuderia di Maranello gli aveva proposto di diventare pilota di riserva, andando a lavorare molto con il simulatore. Praticamente avrebbe sostituito Antonio Giovinazzi e Daniil Kvyat, approdati in Sauber e Toro Rosso. Un ruolo da comprimario al quale ha preferito il ritorno da driver titolare, seppur con una Williams di livello non eccelso.

Intervistato da Autosport, il pilota 34enne ha avuto modo di spiegare la propria scelta: «Sapevo cosa avrei voluto fare, ma a volte le cose sono un po’ più complicate di quanto non appaiano dall’esterno. Ho avuto qualche opportunità che ritengo molto interessante e non è stato facile dire di no. Alla fine Sono un pilota da corsa, anche se non corro da molto tempo, e questa mentalità ha prevalso. Sono felice di aver preso questa decisione perché è una grande sfida».

Kubica è entusiasta di affrontare l’avventura in Williams, consapevole delle difficoltà che incontrerà: legate sia alla competitività scarsa della monoposto che al fatto che lui manca da tempo in Formula 1. Avrebbe dovuto approdare in Ferrari già nel 2012 per affiancare Fernando Alonso, ma un grave incidente al Rally Ronde di Andora finì per compromettere tutto. Ora Robert ha un’altra chance in F1 e vuole giocarsela al meglio.

 

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Matteo Bellan

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